Sanremo 2022: Amadeus fa il tris, la Rai scommette ancora su di lui

Parola d’ordine: continuità. A condurre la 72esima edizione del Festival di Sanremo sarà per il terzo anno consecutivo Amadeus, che metterà così a segno una triplete di quelle riuscite solo altre due volte nella storia della kermesse – a Carlo Conti e a Claudio Cecchetto – ed entrerà nelle annali della tv. Il nuovo amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, e il direttore di Rai1 Stefano Coletta hanno deciso di riaffidargli la direzione artistica e la conduzione e già dopo la pausa estiva Amadeus si metterà al lavoro per cominciare la selezione dei brani che approderanno in gara dal 1° al 5 febbraio 2022. Ecco perché la Rai ha scelto ancora una volta lui.

Sanremo 2022, la tripletta di Amadeus (e l’incognita Fiorello)

«Non farò Sanremo nel 2022», aveva detto Amadeus il 7 marzo in un’intervista concessa a Panorama.it poche ore dopo la chiusura della 71esima edizione. «Quando hai fatto due edizioni così storiche, ci vuole un progetto forte per tornare», spiegò il conduttore. Il pressing della Rai nei suoi confronti in questi mesi non si è però mai allentato, va detto, anche perché le alternative da mettere in campo in pochi mesi – con da un parte l’incubo pandemia ancora da archiviare e dall’altro il cambio dei vertici del Servizio Pubblico – non erano così semplici da costruire. «Ci siamo parlati molto in questi mesi, non posso dire che ci sia stato un netto ripensamento ma stiamo dialogando anche con lui rispetto a Sanremo e altri eventi su Rai1», aveva ammesso alla presentazione dei nuovi palinsesti il direttore Stefano Coletta, riaprendo di fatto i giochi.

Ed è chiaro che se Amadeus ci ha ripensato, è perché l’azienda gli ha dato delle garanzie precise, soprattutto dopo gli ostacoli dello scorso anno: dallo slittamento del Festival a marzo all’assenza di pubblico in teatro, passando per il taglio del budget a disposizione e qualche resistenza interna alla Rai (tanto che il banco rischiò di saltare a poche settimane dall’inizio di Sanremo), Amadeus e i suoi hanno dovuto schivare problemi di ogni sorta, ma sono riusciti a traghettare in porto una delle edizioni più complicate di sempre e con successo (nonostante la leggera flessione degli ascolti). Come sarà invece l’Ama-Ter è tutto da stabilire: il conduttore si metterà al lavoro per selezionare le canzoni gara dopo la pausa estiva, è troppo presto per parlare di eventuali co-conduttori e co-conduttrici al suo fianco ma è chiaro che da direttore artistico cercherà di sparigliare i giochi. Quanto alla presenza di Fiorello, resta un’incognita: non è uno che ama ripetersi e dunque è difficile che accetti, almeno che i due non trovino una formula nuova.

Perché la Rai ha puntato ancora su Amadeus

«Chi l’avrebbe mai detto? Io per primo mai avrei pensato di condurre tre Festival di seguito. È una grandissima gioia, non vedo l’ora di iniziare a lavorare, ad ascoltare le canzoni, a condividerle con voi. E poi ci saranno spettacolo, divertimento, emozioni e tante sorprese», ha ammesso Amadeus ufficializzando al Tg1 la notizia della sua tripletta. Ma perché la Rai ha scommesso ancora su di lui? Perché piace ai discografici che si fidano di lui, ha buoni rapporti con molti artisti, ha convinto con il suo progetto gli investitori pubblicitari, tanto che nel 2021 la raccolta ha toccato i 38 milioni di euro, record storico che ha fatto bene ai conti dell’azienda.

Ma soprattutto Amadeus ha dimostrato di avere lungimiranza e fiuto, compiendo scelte che a molti in prima battuta sono sembrate criptiche se non addirittura da incoscienti. I numeri e i risultati gli hanno dato invece ragione e il clamoroso boom dei Maneskin ne è l’esempio plastico (ma come dimenticare i molteplici dischi di platino di Colpesce e Dimartino, quelli di Fedez e Michielin o quelli di Madame, o ancora il successo clamoroso di Orietta Berti che sta vivendo una seconda primavera professionale?). Il direttore Coletta lo spiega così: «Il percorso musicale intrapreso due anni fa da Amadeus ha segnato un cambiamento culturale importante nella storia del Festival che ha portato i Maneskin, vincitori dell’ultima edizione, ad aggiudicarsi anche l’Eurovision Song Contest, importante riconoscimento internazionale per la canzone italiana. È in questa direzione di innovazione, uno degli obiettivi del Servizio Pubblico, che la Rai intende proseguire per valorizzare in modo sempre maggiore il talento musicale attraverso l’evento televisivo più popolare del Paese».

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