Sanremo Moda: Armocromia canaglia

La quarta serata del Festival, dedicata alle cover (per la prima volta anche internazionali) dagli anni Settanta ai Novanta, è stata un tripudio di colori e luccichii.

Amadeus abbandona le sfumature di blu e sceglie una giacca metallizzata e cangiante con una trama geometrica in risalto. Decisamente più modesti e raffinati i look della co-conduttrice Maria Chiara Giannetta in Giorgio Armani Privé (con gioielli Crivelli). Un abito corto nero, un frac, un abito acquarello con cristalli colorati e uno color magenta, sempre tempestato di cristalli. Incantevole.

Sceglie Giorgio Armani anche uno degli ospiti della serata, Lino Guanciale, in total black con papillon. Jovanotti, sia nell’esibizione con Gianni Morandi (vincitore della serata) sia nell’incontro con l’amico Amadeus, indossa invece Brioni.

La serata inizia con Noemi al pianoforte, in un abito di jersey magenta dal lungo strascico, firmato Alberta Ferretti. Bellissima, nonostante la scelta di pantone abbia fatto tremare le cultrici dell’armocromia. Yuman sceglie ancora una volta un look monocromo (starà partecipando al Fantasanremo?), questa volta firmato Ixios, mentre Le Vibrazioni – insieme a Beppe Vessicchio – cantano My Way in Gaelle Paris.

Sangiovanni sceglie il bianco, in un completo Diesel by Glenn Martens, e viene accompagnato nella sua esibizione da un’elegantissima Fiorella Mannoia in tailleur nero. Emma canta la prima hit di Britney Spears – con tanto di «It’s Britney Bitch» finale – in un completo di velluto tempestato di strass firmato Gucci. Ad accompagnarla, l’amica Francesca Michielin in un omaggio alla moda degli anni Duemila firmato Miu Miu.

Gianni Morandi, in Giorgio Armani, colpisce tutti portando sul palco Jovanotti (che ha scritto la sua canzone per questo Festival), mentre Elisa si fa accompagnare dalla ballerina Elena D’Amario, in un meraviglioso omaggio a Flashdance (entrambe in Valentino).

Achille Lauro si presenta sul palco scalzo, in un completo bianco firmato Gucci, insieme a Loredana Berté (in Gianluca Saitto). Un emozionantissimo Matteo Romano, in Emporio Armani, canta Your Song di Elton John insieme a Malika Ayane, in Giorgio Armani, mentre Rettore e Ditonellapiaga vestono rispettivamente Stefano De Lellis e Philosophy by Lorenzo Serafini.

Irama, in duetto con Gianluca Grignani, sfoggia il migliore look di questo Sanremo, direttamente dalla capsule collection Givenchy x Chito (i disegni sulla sua giacca sono stati messi in vendita sotto forma di NFT).

Iva Zanicchi splende in Artemio Cabassi durante il suo sentito omaggio a Milva. Ana Mena sceglie un altro mini abito Emporio Armani, questa volta bianco, con un meraviglioso collier Bvlgari che, per questa edizione, vince il premio di “gioielliere delle star”. Ad accompagnarla è l’amico Rocco Hunt, in Boss.

La Rappresentante di Lista si veste d’argento dalla testa ai piedi in un completo Moschino, mentre Massimo Ranieri (in Versace) omaggia Pino Daniele insieme all’amico Nek, in uno smoking color ottanio firmato Giorgio Armani.

Michele Bravi continua a osare con i suoi completi Roberto Cavalli by Fausto Puglisi e, per la quarta serata, sceglie un verde brillante. Mahmood indossa invece Fendi (con gioielli Swarovski), Blanco un completo azzurro firmato The Attico e Michelangelo – il produttore di Brividi, che li accompagna in questa avventura sanremese – Tagliatore.

Rkomi in Etro si spoglia e fa le flessioni sul palco. Tutto per guadagnare punti al Fantasanremo, vero protagonista di quest’anno. Aka7even, accompagnato da Arisa (in Antonio Grimaldi Couture), si limita ai dieci punti per «outfit monocromo» e indossa un completo Stella McCartney.

Highsnob, in Zegna, e Hu in CHB cantano Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, mentre Dargen D’Amico in Wayerob by Alessandro Onori e Vans omaggia La bambola di Patty Pravo. Giusy Ferreri e Fabrizio Moro vestono Philipp Plein e Tananai continua a sfoggiare la nuova linea dello stylist Nick Cerioni, The Nick.

Orietta Berti, che nel corso di queste serate ha scatenato l’ilarità del web con scelte stilistiche a dir poco originali, in questa serata omaggia il passato. L’abito indossato nella serata cover è lo stesso che ha sfoggiato nel 1969, quando si esibì al Festival con la canzone Quando l’amore diventa poesia. Orietta ha raccontato: «Erano abiti di alta classe, andavo nelle sartorie: li provavo e me ne innamoravo. Poi scrivevano: “La Berti con un vestito che si è fatta fare dalla sarta del paese”». I più maligni al tempo la paragonarono a delle strisce pedonali perché con la televisione in bianco e nero non si coglieva il colore giallo. Oggi la cantante e icona dice con un sorriso: «Coi miei look eccentrici porto gioia e colore». Alla faccia dei critici.

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