Scambia, ‘per il tumore di Bianca Balti ottime possibilità di trattamento’

 “Per il tumore all’ovaio da cui è affetta Bianca Balti ci sono ottime possibilità di trattamento con alte probabilità di successo. Ciò grazie anche al fatto che oltre alla chirurgia abbiamo a disposizione farmaci molto attivi in questi casi.
    Si tratta di farmaci chemioterapici e farmaci di mantenimento di tipo pap-inibitori”. Lo afferma Giovanni Scambia, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs, in merito al caso della modella Bianca Balti che su instagram ha rivelato di aver subito un intervento per l’asportazione di un tumore alle ovaie al terzo stadio.

 “Balti è affetta da tumore all’ovaio al terzo stadio ed ha una mutazione del gene Brca. Questa – spiega Scambia a margine del congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) – è una situazione che si presta a due considerazioni: innanzitutto va sottolineato che oggi siamo in grado ci curare molto meglio questo tipo di tumore e in molti casi otteniamo la guarigione delle pazienti. Balti fa bene dunque ad essere ottimista in merito alla sua condizione clinica”. La seconda considerazione, prosegue, è relativa all’importanza della prevenzione: “E’ fondamentale, e in caso di mutazione del gene Brca va attuata la chirurgia preventiva profilattica, che consiste appunto nell’ovarectomia profilattica, ovvero l’asportazione delle ovaie”. Scambia rileva come sia cruciale dunque “identificare le pazienti che hanno la mutazione del gene Brca attraverso gli opportuni controlli. Molte volte l’identificazione avviene su base familiare, cioè se si ha una familiarità con casi in famiglia di tumore al seno o alle ovaie. A fronte di tale condizione, è bene rivolgersi agli ambulatori ospedalieri specifici”. 

“Innanzitutto, bisogna conoscere bene l’esame istologico per decidere il trattamento ma quasi sicuramente la signora Balti necessita di una chemioterapia adiuvamte, se il carcinoma è stato asportato in toto, con i classici farmaci per il tumore all’ovaio”, sottolinea Saverio Cinieri, presidente Fondazione Aiom. Nel caso di Balti, afferma, “ci sono buone speranze di controllo della malattia a lungo termine”.

Balti “è affetta da tumore all’ovaio ma è portatrice della mutazione del gene Brca. Quindi probabilmente era già sotto controllo perché a rischio essendo stata sottoposta lo scorso dicembre a intervento di mastectomia bilaterale preventiva”. “Si tratta di un tumore all’ovaio localmente avanzato con metastasi peritoneali – spiega l’oncologo – In questi casi si procede con la chemioterapia con farmaci citotossici. E a seguire con farmaci contro la mutazione Brca”. “Per la signora Balti ci sono buone speranze di controllo della malattia a lungo termine”, conclude.

   

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