Scarchilli, Pasolini rabdomante di talenti

(ANSA) – ROMA, 01 MAR – Siamo o no il frutto delle esperienze
acquisite durante tutta la vita, ma anche di più delle persone
che incontriamo specie quando sono straordinarie? Questa la tesi
del documentario, PIER PAOLO – UNA VISIONE NUOVA di Giancarlo
Scarchilli che racconta, con il giusto ritmo, il mutamento
subito da molti dopo aver conosciuto Pasolini. Ecco qualche
esempio: Bernardo Bertolucci scriveva poesie quando Pasolini lo
coinvolge come aiuto regista nel film Accattone, lo stesso per
Vincenzo Cerami, suo ex allievo di scuola media, che introduce
nel mondo del cinema con UCCELLACCI E UCCELLINI.
    Che dire poi di Sergio Citti che quando incontra Pasolini è
solo un imbianchino. E c’è poi il caso di Laura Betti, Dante
Ferretti, Danilo Donati, Ennio Morricone e tanti altri. “Senza
Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci avrebbe probabilmente
fatto il poeta, seguendo le orme del padre Attilio – spiega il
regista Scarchilli -. Aveva da poco vinto il Viareggio per la
poesia (opera prima) quando Pasolini lo coinvolse come aiuto
regista nel film ACCATTONE. Senza Pasolini, Sergio Citti poi
avrebbe continuato a fare il pittore edile. Il fortunato
incontro portò un importante mutamento in ambedue i destini:
Pasolini trovò il narratore di tante storie di borgata a cui
attingere per Ragazzi di vita”.
    E ancora il regista di questo documentario, unico degli otto
dedicati a Pasolini nel centenario che approda in sala grazie a
Medusa (dal 5 all’8 marzo in 100 copie): “Pasolini fu un vero e
proprio rabdomante di talenti. Anche Vincenzo Cerami deve tutto
al fatto di averlo avuto come insegnante alle medie in una
scuola di Ciampino. L’incontro con Pasolini cambiò il corso
della sua esistenza, fu lui a coinvolgerlo nel cinema, come
aiuto regista, nel film UCCELLACCI E UCCELLINI, e ad avviarlo
alla scrittura. Per non parlare di Laura Betti, che dopo
l’incontro con Pasolini ebbe un cambio di rotta fondamentale,
sia umano che professionale. È stata lei successivamente
l’artefice principale della Fondazione Pasolini”.
    Un erede di Pasolini? “Sicuramente Matteo Garrone – dice
Scarchilli oggi a Roma -, anche lui è un regista pieno di
autenticità. L’IMBALSAMATORE è un film straordinario”. (ANSA).
   

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