giovedì, 16 Gennaio 2025
Scuse e pentimento, ma Lotito non perdona Bernabè
Prima si barrica, poi si scusa, chiede perdono a tutti, ma a Claudio Lotito solo in qualità di presidente della Lazio. Nuova puntata della saga dell’ormai ex falconiere biancoceleste, Juan Bernabè licenziato per aver diffuso immagini post operazione di protesi peniena: lo spagnolo, che si è barricato a Formello dove continua a vivere in attesa di completare il decorso post operatorio, dalla sua stanza per tutto il giorno si è mostrato inconsolabile, conscio del fatto che lo strappo non potrà essere sanato.
Il presidente Lotito, da parte sua, nonostante il pianto del falconiere, è irremovibile. “Questa è la Lazio mica stiamo a parlà de Cicciolina” le parole dirette del numero uno laziale. “Il falconiere non doveva fare queste cose anche perché è uno che va nelle scuole dove ci sono bambini di 9-10 anni. Si troverà un altro posto dove stare, ognuno risponde delle proprie azioni.
“Questo ha fatto un danno, la Lazio è una società quotata in borsa e io sono un socio di maggioranza, ma ci sono una serie di organismi preposti al controllo. Se facessi una violazione delle norme sportive non ci sarebbe perdono”. Una battuta anche sul ‘credo’ fascista di Bernabé: “Meglio un pisello che un saluto romano? Questo lo dite voi, a casa mia non funziona così”.
Parole che hanno sollevato la controreplica di Bernabè, che stavolta ai propri canali social ha affidato però le scuse dicendosi “pentito e addolorato. Provo vergogna nei confronti degli italiani e, soprattutto, dei genitori di bambini minorenni. Chiedo scusa anche alla tifoseria della Lazio che ha sofferto tanto per colpa mia, alla dottoressa Mezzaroma, al presidente della società perché rappresenta la Lazio, ma non alla sua persona” precisa parlando di Lotito.
“Spero che un domani, quando parlerà con me, abbia un po’ di considerazione nei confronti dei bambini, che amano Olympia perché Olympia è il simbolo della Lazio. Ho fatto quello che potevo in 15 anni di Lazio, mi assumo la responsabilità delle conseguenze perché sono un uomo, sono qui per pagare. Vi chiedo perdono”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA