domenica, 24 Novembre 2024
Sesso e musica, con Nicole Kidman il Lido è hard
(dell’inviata Alessandra Magliaro) Ci ha pensato Nicole
Kidman a stregare oggi Venezia, sul tappeto rosso quest’anno ad
alta densità di star. Stretta in un abito con corpetto bicolore
e scollatura vaporosa in organza color carne, l’ossuta attrice
si è concessa ai fan che nonostante il caldo l’hanno attesa per
ore. Ha dichiarato di “tremare” per il giudizio in arrivo su
Babygirl, il film di Halina Reijn in concorso alla Mostra del
cinema: interpreta una manager di successo che mette a rischio
vita professionale e privata per seguire la passione sessuale
con pratiche estreme per un giovane stagista della sua società,
un rovesciamento degli abusi di potere storicamente al maschile.
Con una superstar come Kidman (così come la Divina Jolie ieri e
la coppia dark Tim Burton – Monica Bellucci) la terza giornata
di Venezia 81 ha lasciato poco spazio ad altro. Il secondo film
del concorso è il francese Tres Amies di Emmanuel Mouret una
storia di amicizia tra tre amiche, solida, nonostante la
girandola di sentimenti e tradimenti che le vede reciprocamente
protagoniste, interpretate da Camille Cottin, Sara Forestier e
India Hair. Fuori concorso il documentario dello scozzese Kevin
MacDonald con Sam Rice-Edwards ‘One to One: John & Yoko’ ha
portato alla luce, grazie a documenti eccezionali dell’archivio
Lennon, spezzoni della vita newyorkese dei primi anni ’70 della
coppia Lennon – Ono dopo la separazione dai Beatles, illuminando
soprattutto la personalità dell’artista giapponese di cui John è
stato follemente innamorato. C’è una coppia generosa, impegnata
socialmente, con la voglia di fare la rivoluzione da piccole
cose come appunto il concerto One to One per la Willowbrook
State School per bambini con disabilità intellettive, il 30
agosto 1972, l’unico concerto completo che Lennon tenne dopo
aver lasciato i Beatles e prima che venne ucciso da un fan
squilibrato sotto casa l’8 dicembre 1980. Applausi al film
italiano ‘Diciannove’ opera prima di Giovanni Tortorici in
concorso nella sezione Orizzonti, prodotto da Luca Guadagnino,
la storia di un ragazzo (Manfredi Marini) che dopo la maturità
va prima a Londra, poi a Siena e poi a Torino vagando da fuori
sede in università, inquieto, presuntuoso, nell’anno di
passaggio che lo farà diventare grande. All’isola di San Servolo
si è aperta la mostra Marcello come here dedicata a Mastroianni
nell’anno del centenario della nascita, tra fotografie maxi e
ricostruzioni per raccontare il grande attore e l’uomo “in una
dimensione di dolcezza e nostalgia” come ha detto Sergio
Castellitto, presidente del Csc che ha prodotto la mostra curata
da Laura Delli Colli nell’ambito di Venezia 81.
Il film del giorno è appunto Babygirl (uscirà in sala con
Eagle). “Amo indagare le donne, gli esseri umani in tutte le
loro sfaccettature, ma oggi sono spaventata di consegnare al
mondo questo film così estremo. Mi sento esposta e vulnerabile”
ha detto Nicole Kidman che si è messa in gioco con questo film
che ribalta al femminile un tema centrale del #MeToo ossia
l’abuso di potere per fare sesso con i sottoposti. Kidman è la
top manager Rory, in crisi di orgasmo con il marito regista
Antonio Banderas e s’infiamma con uno sguardo dello stagista
giovane e sfrontato Samuel (Harris Dickinson) che diventa suo
compagno di giochi sessuali essendo una persona cui “piace che
ti venga detto cosa fare” come accadeva anni fa nella saga 50
sfumature di grigio, senza evitare però il senso di colpa per la
famiglia.
“Un film del genere è stato possibile e ho accettato di farlo
perché la regista era una donna e non c’era sfruttamento, non ho
sentito mai sfruttata la mia immagine in Babygirl, un film così
esplicito con una donna dietro la telecamera era una cosa del
tutto unica”. In arrivo critiche femministe? Risponde la regista
Halina Reijn: “Per me, il femminismo è anche la libertà di
esplorare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la rabbia e la
bestia interiore di una donna. La relazione permette a Romy e
Samuel di esplorare la loro confusione riguardo al potere, al
genere, all’età, alla gerarchia e all’istinto primordiale”.
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