Siani, da Mare fuori in musical a una commedia sulla famiglia

(ANSA) – ROMA, 10 GIU – Le serie “vanno per la maggiore, sono
bellissime, ma a volte è anche meglio vedere queste storie a
teatro. Non posso seguire 18 stagioni e 400 puntate per capire
chi è l’assassino, perché io quello magari l’ho già capito ma
non mi ricordo più chi è il morto”. Con una battuta Alessandro
Siani inizia a parlare di uno dei suoi progetti ai quali tiene
di più: Mare fuori, il musical, tratto dalla serie fenomeno
della Rai. Un impegno che l’attore e regista unisce, tra estate
e autunno alla preparazione del nuovo film, Succede anche nelle
migliori famiglie, con Cristiana Capotondi, e alla ripresa in
una nuova edizione del suo Extra Libertà, “uno spettacolo di
stand up comedy, tanta improvvisazione e nel quale si parlerà
di attualità”. Mare fuori Il musical, in scena al Brancaccio di Roma dal 27
febbraio al 10 marzo, prodotto da Best Live, ha Siani come
regista con un cast che comprende alcuni attori in arrivo dalla
serie Rai-Picomedia, come Antonio Orefice e Salahudin Tijani
Imrana. “Da parte del pubblico per Mare fuori – spiega Siani
all’ANSA – c’è stato un affetto che non vedevo da anni. In un
periodo in cui c’è tanta confusione e ci sono tante cose in
giro, vedere tanta energia verso questi ragazzi è incredibile”.
    L’operazione è portare “la loro storia a teatro e farlo
attraverso la musica, li avvicina ancora di più al grande
pubblico”. È un racconto “che mostra come dietro la morte ci
possa essere una rinascita. Tramite questi ragazzi, che sono
seguitissimi dai giovani e non solo, si possono inviare dei
messaggi potenti, attraversare un pezzo di vita che conosco
bene, perché anch’io sono nato in un quartiere popolare,
difficile”.
    Venendo a Succede anche nelle migliori famiglie, “l’idea è
venuta dopo il buon riscontro che ha avuto il film precedente,
Tramite amicizia. La famiglia è un argomento divertente da poter
affrontare anche toccando argomenti abbastanza seri”.
    Le serie tv la tentano? “Ci stiamo lavorando, ma mi sembrava
giusto anche in questo momento complicato andare in sala. Poi
però fare anche un percorso con una serie mi permette di
esplorare un nuovo modo di raccontare le mie storie”. (ANSA).
   

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