Silvio Soldini, ‘Le assaggiatrici’ la mia nuova sfida

È sempre bello “trovare nuove sfide
come autore, fa parte di questo mestiere perché ripetere
qualcosa che hai già fatto è francamente noioso”. Lo dice
all’ANSA Silvio Soldini, nel doppio ruolo di direttore artistico
di FilmLab, il Laboratorio permanente di OffiCine Ied (progetto
culturale, nato oltre 10 anni fa, diretto da Cristina Marchetti,
creato da Ied, Istituto Europeo di Design), finalizzato alla
realizzazione di cortometraggi, e di cineasta che ha pronto il
suo nuovo film, Le Assaggiatrici, tratto dal romanzo omonimo di
Rosella Postorino. Il libro, Premio Campiello 2018 e bestseller
internazionale pubblicato in 46 paesi, in Italia da Feltrinelli,
è stato ispirato dalla testimonianza dell’ultima assaggiatrice
di Hitler.
    “Le sfide si trovano molto facilmente, anche perché ogni film
alla fine è un prototipo, non l’hai mai fatto prima – aggiunge
il regista -. Anche provare a cambiare, dal dramma alla
commedia, al documentario, presenta sempre nuove sfide, sono
momenti di arricchimento, perché poi non si finisce mai di
imparare facendo questo mestiere”. Una dimostrazione costante
arriva anche da Filmlab, “un laboratorio di cinema per ragazzi
che hanno già una loro esperienza. In questo percorso, l’idea è
seguirli, cercare di indirizzarli facendoli imparare anche dagli
errori”. Per il 2024 hanno appena debuttato i corti Piccoli
passi di Nicolò Riboni, progetto speciale di OffiCine Ied e
Cosmetica Italia per la Milano Beauty Week; Ronzio di Niccolò
Donatini ed È stato un sogno di Stefano Balossi, realizzato con
il Salone del Mobile. Inoltre sono in cantiere due nuovi corti,
Viola e Echo, sul tema della violenza economica.
    Venendo a Le Assaggiatrici (prodotto da Lumière & Co con
Tarantula E Tellfilm, distribuisce Vision Distribution), è nato
dall’amore per il romanzo di Rosella Postorino: “Mi è stato
proposto di farne un film e ho accettato molto volentieri. È
stata la prima volta per me con un film in costume, c’era una
serie di sfide nuove che spero di avere vinto”. La storia, che
ha fra i protagonisti Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, è
ambientata nell’autunno 1943. La giovane Rosa, fugge da Berlino
e si rifugia nel piccolo paese isolato dove vivono i suoceri.Non
sa però che a pochi chilometri, nella foresta, Hitler ha il suo
quartier generale, la Tana del Lupo. Il Fuhrer, che vede nemici
dappertutto, una mattina fa prelevare dal villaggio Rosa assieme ad altre giovani donne, per assaggiare i cibi a lui
destinati.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it