Smart working, ricercatori scovano falle nell’app di Zoom

(ANSA) – MILANO, 24 GEN – Due falle dell’app di
videoconferenza Zoom potrebbero avere esposto le chiamate audio
e video degli utenti agli hacker. A individuarle sono stati i
ricercatori di Project Zero, il team degli esperti di sicurezza
informatica di Google. Anche se ora sono state corrette, non è
detto che qualcuno non sia riuscito a sfruttare le vulnerabilità
che, come spiegano gli esperti, erano di tipo “zero-clic”, ossia
non richiedevano che il bersaglio facesse nulla per essere
colpito. Etichettati come CVE-2021-34423 (con punteggio di
pericolosità pari a 9.8) e CVE-2021-34424 (con punteggio pari a
7.5), i bug sono stati scoperti lo scorso ottobre e corretti da
Zoom già a fine novembre. L’ultimo aggiornamento delle app, sia
per computer che smartphone e tablet, integra le soluzioni,
proteggendo gli utenti da un’eventuale manomissione
dall’esterno. Tramite le criticità e senza alcun coinvolgimento
della vittima, un hacker avrebbe potuto prendere il controllo
del dispositivo e visualizzare le chiamate in corso. Nonostante
la crittografia end-to-end, abilitata da chi avvia la riunione,
renda impossibile a terzi la comprensione dei potenziali archivi
delle call, un criminale informatico sarebbe stato in grado
sfruttare le due falle per seguire i meeting in diretta. Nel
recente passato, il team di Project Zero ha trovato
vulnerabilità a zero clic e altre falle in diverse piattaforme
di comunicazione, tra cui Facebook Messenger, Signal, Google
Duo, FaceTime e iMessage di Apple. Per i ricercatori, analizzare
un’app come Zoom non è semplice perché, ricordano, si basa su un
sistema proprietario, a differenza dei software open-source, con
una comprensione delle dinamiche che richiede più tempo e
lavoro. (ANSA).
   

Leggi su ansa.it