giovedì, 28 Novembre 2024
Snobbati e sorprese da Barbie a Lily Gladstone
Da Barbie a Lily Gladstone:
snobbati e sorprese agli Oscar 2024. La debacle del film di
Greta Gerwig sulla bambola della Mattel era in realtà prevista
da tempo (e si è concretizzata con la sconfitta in sette
categorie con l’unica eccezione della miglior canzone originale,
What Was I Made for di Billie Eilish), ma sulla batosta di Lily
Gladstone per la statuetta della migliore attrice erano pochi a
scommettere.
Lily sarebbe stata la prima nativa americana a vincere questo
ambitissimo premio, anche se, a detta dei puristi, la sua
presenza sullo schermo in Killers of the Flower Moon di Martin
Scorsese arrivava a malapena il 30 per cento del totale delle
scene. In ossequio alla legge non scritta che compensa le
minoranze, la ‘saggezza convenzionale’ di Hollywood la dava
dunque per favorita rispetto a Emma Stone di Povere Creature!
che, oltre ad essere bianca, ha già un Oscar sul caminetto di
casa: quello vinto per La La Land nel 2017 accanto a Ryan
Gosling. In rosa shocking Gosling che, aiutato da decine di ballerini
in smoking e un mini-assolo alla chitarra di Slash dei Guns ‘n’
Roses, ha cercato, senza successo, di spingere I’m Just Ken alla
vittoria: difficile per la concorrenza ‘in casa’ di What I Am
Made For di Billie Eilish che ha regalato alla 22enne cantante
il suo secondo Oscar.
Per gli spettatori negli Usa è arrivata una sorpresa: nel
Regno Unito ieri si festeggiava la festa della mamma. Ed è così
che i tanti ringraziamenti di cineasti e artisti britannici alle
madri rimaste oltreatlantico (tra queste Sean Lennon che ha
omaggiato la 91enne Yoko Ono) hanno messo in risalto la forza
d’urto del cinema inglese rispetto a quello di Hollywood. La politica non doveva entrare nella diretta sulla Abc dal
Dolby Theater ma in chiusura, provocato a sorpresa da Donald
Trump, il conduttore Kimmel non ha saputo resistere. Ha letto un
messaggio effettivamente postato poco prima dall’ex presidente
sulla sua piattaforma Truth Social in cui lo definiva “il
peggior host della storia”. E, rivolgendosi all’invisibile
interlocutore che lo aveva insultato online, è sbottato: “Contento che ci stia guardando, ma non è passata l’ora del
coprifuoco della prigione?”.
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