Sofia Coppola, ‘Priscilla e Elvis in un viaggio emotivo’

Incontrare nel 1959 da
quattordicenne, a Bad Nauheim, la star globale Elvis Presley
(allora 24enne), di leva in Germania. Ritrovarsi in un amore
profondo con un idolo tanto affascinante quanto inquieto, dal
potere simile a quello di un monarca. Andare a vivere da 17enne
con lui nel regno di Graceland, che al tempo stesso diventa per
Priscilla Beaulieau, poi signora Presley e mamma dell’unica
figlia del re del rock, Lisa Marie (scomparsa prematuramente nel
2023, ndr) un paese delle meraviglie e una prigione. È la storia
vera, per la prima volta messa in scena dalla prospettiva di
lei, in Priscilla di Sofia Coppola con protagonista Cailee
Spaeny (premiata al Lido per la sua interpretazione con la Coppa
Volpi) e Jacob Elordi (Euphoria, Saltburn) per Elvis, in arrivo
nelle sale dal 27 marzo con Vision Distribution e più avanti su
Sky.
    Il film, prodotto da The Apartment Pictures (gruppo
Fremantle) con American Zoetrope, è nato dall’autobiografia del
1985 “Elvis and Me” scritta da Priscilla Presley (qui anche
coproduttrice esecutiva) con Sandra Harmon. “Non ho cercato di
fare un biopic, ma un percorso più impressionistico, un viaggio
emotivo in questa storia” spiega Sofia Coppola in un incontro
con la stampa italiana in remoto. Del privato di Elvis “prima di
iniziare questo progetto non sapevo molto, a parte il fatto che
fosse umorale e avesse un genio creativo molto particolare.
    Attraverso Priscilla ho potuto vedere la sua vita a porte
chiuse, quella che non era accessibile”.
    La storia dà spazio al rapporto nella coppia di profonda
confidenza e intimità prima di tutto emotiva, ma anche alla
solitudine, ai comportamenti volatili di Elvis (già dipendente
dalle pillole) e alla dipendenza psicologica con i quali si
confronta Priscilla, fino a quando lei decide di dire ‘basta’.
    “Non so dove abbia trovato quella forza, per me è un mistero –
sottolinea la regista -. Lei mi ha detto che aver iniziato a
frequentare persone fuori dal mondo di Elvis, che davano valore
alla sua opinione, l’ha aiutata a voler trovare la propria
identità al di là di quello che era con lui”.
   

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