lunedì, 25 Novembre 2024
Solo 15,5% delle start-up in Europa ha donne come fondatrici
Le donne rappresentano solo un terzo dei laureati in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) in Europa e il divario di genere colpisce anche l’imprenditorialità, dato che le donne costituiscono solo il 15,5% dei fondatori di start-up nell’UE e incontrano anche più ostacoli nel ricevere finanziamenti rispetto agli uomini.
Eppure, ci sono trend incoraggianti che arrivano nell’International Day of Women and Girls in Science che si celebra l’11 febbraio. Un indicatore chiave infatti mostra che le start-up fondate da donne superano in performance le loro concorrenti avviate da uomini. A dirlo è EIT Health, organizzazione che sostiene lo sviluppo dell’innovazione sanitaria.
In Europa centrale e orientale solo l’1% del capitale disponibile va a start-up fondate da sole donne. Tuttavia, i dati mostrano anche che le imprenditrici in quest’area geografica realizzano di più con il denaro che ricevono, superando gli uomini in termini di produttività del capitale e generando il 96% di entrate in più per ogni euro di finanziamento ricevuto. “Mettere in luce le donne innovatrici non è solo fondamentale per le loro stesse start-up, ma aiuta anche a generare un impatto sociale più ampio per attrarre più donne nelle STEM e nell’innovazione”, dichiara Chiara Maiorino, Ecosystem Lead for Italy di EIT Health InnoStars, che ha sostenuto l’ascesa di diverse imprenditrici nei settori della salute e delle biotecnologie. Tra queste Simona Rombo, docente di Informatica all’Università di Palermo, che, insieme ad altri scienziati italiani, ha sviluppato Kazaam eHealth, una piattaforma digitale che, attraverso l’intelligenza artificiale, elabora miliardi di dati provenienti da studi clinici, per fornire suggerimenti ai medici che devono decidere quali terapie possono essere più efficaci, per migliorare l’aderenza terapeutica e ridurre gli effetti collaterali. (ANSA).