sabato, 23 Novembre 2024
Sorrentino, mio Parthenope non ha paura di essere sentimentale
“Un film apparentemente ambizioso ma
semplice. Parthenope è un film sentimentale sulle tappe della
vita” dice all’ANSA Paolo Sorrentino presentando il nuovo atteso
film che dopo le anteprime sold out di mezzanotte arriva in ben
500 sale da giovedì 24 ottobre con la nuova distribuzione
PiperFilm.
“In gioventù ci si abbandona e se si è fortunati non dico che
arrivi alla felicità ma puoi provare picchi estatici, – prosegue
il regista – poi quando si diventa adulti senti la
responsabilità e anziché abbandonarti hai la vaga percezione che
la vita ti stia abbandonando. Da più grande provi a vedere la
vita ma è lei che non ti vede e ti volta le spalle”.
Il personaggio protagonista interpretato da Celeste Dalla Porta
e sul finale da Stefania Sandrelli attraversa tutte queste fasi,
con spregiudicatezza e in sintonia con le contraddizioni della
città che abita, Napoli, e che rappresenta. “È il primo film con
una donna protagonista. Dopo nove con protagonisti maschili
bisognava cambiare se non altro per una questione di noia –
ironizza . E poi il ruolo principale rispecchia una selvaggia
vitalità e mi piace immaginare che siano caratteristiche di una
donna”. Ha scoperto qualcosa sul femminile? “Niente, ho solo
altre domande. C’è un errore di fondo quando ad un film come ad
un libro si chiede di dare risposte, in casi patologici su
chiede addirittura un messaggio. Non sono questi le funzioni del
cinema: le domande piuttosto che le risposte”. Parthenope, un
ideale seguito di È stata la mano di Dio, racconta una storia di
gioventù che Sorrentino non ha vissuto: “Ho scritto il film
attingendo a zone anonime del mio io”. Il film è ricco come
nello stile di Paolo Sorrentino che concepisce il cinema solo
come fantasia, immaginazione al potere.
Il film è anche la storia degli incontri di Parthenope con il
professore interpretato da Silvio Orlando, con l’attrice al
tramonto Isabella Ferrari, con il laido Tesorone di Peppe
Lanzetta, con la rancorosa diva Luisa Ranieri, con lo scrittore
Gary Oldman. E poi su tutto e in tutto c’è Napoli, “una città
che resiste a tutto e che conserva una identità imprecisa e
unica”. Il film scritto e diretto dal Premio Oscar della Grande
Bellezza è un film Fremantle, una co-produzione italo-francese
The Apartment (società del gruppo Fremantle) – Pathé, in
associazione con Numero 10, in associazione con PiperFilm, con
Saint Laurent by Anthony Vaccarello. In America uscirà a
febbraio con la prestigiosa A24.
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