martedì, 4 Marzo 2025
Sprofondo Milan, Leao ‘noi contro tutto e tutti’
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E’ un Milan da rifondare. Nono in classifica, incapace di reagire, condannato dagli errori dei singoli, quasi mai efficace nei momenti decisivi e bersagliato dalle critiche e dalla contestazione dei tifosi.
“Purtroppo siamo noi contro tutto e tutti. Lavoriamo per tornare ad ottenere risultati positivi e il gruppo continua ad essere più unito che mai!”, le parole di Rafael Leao in una storia Instagram all’indomani della sconfitta contro la Lazio. Frasi da leader o da chi cerca di caricare il gruppo, come se il Milan dovesse farsi valere nonostante l’ambiente ostile. Ma la realtà è che la squadra rossonera è responsabile del fallimento, in una stagione in cui il Milan non è riuscito a raggiungere gli ottavi di Champions League e in cui ha gettato al vento le chance di riprovarci il prossimo anno. Le motivazioni dietro il fallimento del Milan coinvolgono più reparti. E’ la terza squadra per monte ingaggi ma è nona in classifica. Ha cambiato l’assetto societario ma colpevolmente ha creduto di poter fare a meno di un direttore sportivo, di un uomo di calcio. Certo, c’è Ibrahimovic. Ma Zlatan è una figura ibrida che non fa parte del Milan, ha un incarico con la proprietà, salvo però influenzare le scelte del club.
A questo il Milan porrà rimedio a breve, nelle prossime settimane arriverà l’annuncio di un nuovo direttore sportivo con Igli Tare in pol position. L’ad Furlani prima della partita contro la Lazio si è preso la responsabilità degli errori commessi e ha assicurato che non ci sono frizioni con Ibrahimovic. Ma qualcosa evidentemente non ha funzionato nel gruppo dirigenziale del club. Zlatan in una recente intervista ha parlato di “nuova mentalità”, di una società “senza paura” che se trova un muro lo sfonda. Ora però si fanno i conti con una stagione da cancellare, fatto salvo per la Supercoppa. Ha fallito la dirigenza, ma ha fallito anche l’anima sportiva, gli allenatori e ovviamente i giocatori. La sconfitta contro la Lazio sembrava potesse portare all’ennesimo ribaltone in panchina. Ma il club non sembra intenzionato a cambiare anche per non compromettere il nuovo tecnico con un finale di stagione di sofferenza. A giugno, però, Sergio Conceiçao farà le valigie. Sarà rivoluzionata anche la squadra. Sarà detto addio a quei giocatori di alto profilo ma che hanno perso lo spirito combattivo e gregario che serve per una squadra vincente. Addio probabilmente quindi a Theo, Leao ma anche a quei giocatori che hanno deluso le aspettative come Emerson Royal. Sarà un’estate di grandi cambiamenti. Ma uno dei punti fermi sarà Tijjani Reijnders che ha firmato il rinnovo di contratto con il club rossonero fino al 30 giugno 2030. “Sono davvero orgoglioso di aver rinnovato dopo un anno e mezzo. È come essere in famiglia. Sono impaziente per le prossime stagioni. Volevo rimanere – racconta il centrocampista intercettato fuori dalla sede del club -, per questo ho firmato. È come se fosse la mia seconda casa. Sono felice. È un momento difficile, dobbiamo fare meglio ed essere più forti. Dobbiamo continuare a crederci”. Ma sono in tanti a non crederci più e sembra che si stia già lavorando sul prossimo anno. Questa stagione ha poco da raccontare se non una finale di Coppa Italia da conquistare con un doppio derby da vincere.
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