martedì, 26 Novembre 2024
Statuto Figc, passa la proposta di Gravina. La A studia ricorso
“Il 4 novembre sarà un giorno da ricordare anche per il calcio italiano”. Ne e’ convinto Gabriele Gravina dopo l’approvazione, con oltre l’83% di voti favorevoli, delle modifiche allo statuto federale da lui proposte all’ assemblea straordinaria.
Ma, come previsto, è rimasta netta la frattura con la Lega serie A, che prova a vedere il “bicchiere mezzo pieno” ma non puo’ dirsi certo soddisfatta, e ora deve valutare la strategia, a cominciare dal ricorso annunciato.
Sempre che a intervenire la politica, come ventilato dal vicepresidente della Camera, Mule’. Nessuna delle 20 società del massimo campionato ha votato a favore della proposta del presidente federale, con 8 voti contrari e 12 astenuti ad ogni chiamata sulle singole modifiche.
Un segnale di compattezza, secondo il n.1 della Lega A, Lorenzo Casini contro quella che ha definito “un’occasione mancata” per “raggiungere un maggior equilibrio” dei pesi in ambito federale; “un voto di disagio verso chi effettivamente ha compreso tutto quello che è stato fatto a loro favore e a discapito di chi ha forzato la mano”, la valutazione opposta di Gravina.
Nel presentare in assemblea le sue proposte di riforma, il presidente Figc aveva parlato di soluzioni “per adeguare lo Statuto nella ricerca di un nuovo equilibrio federale, con “il rispetto e la responsabilità come denominatore comune”, sottolineando però come il primo “negli ultimi mesi sia mancato”, “con un avversario in campo – ha chiarito riferendosi a se stesso – diventato bersaglio di infamie e dossieraggi”.
“Un’attività che continua e qualcuno si presta – ha spiegato poi -, ma io difficilmente mi spezzo”. Quanto al suo futuro, “scioglierò la riserva tra qualche giorno. Appena avremo messo a punto un confronto politico con tutte le componenti. Il presidente Figc deve essere una persona considerata in grado di essere una guida”.
Gravina ripartirà dall’ampia maggioranza ottenuta, con tutte le componenti e le leghe, B, Lega Pro e Lnd, al suo fianco, anche se nel nuovo statuto sono cambiati gli equilibri, dato che la Lega serie A avrà d’ora in poi il 18% dei voti in assemblea e quattro consiglieri federali, la Lega B due consiglieri e il 6% dei voti, la Lega Pro due consiglieri ed il 12% dei voti assembleari. Il peso della Lega A, secondo Gravina va “ben oltre quella della Premier League presa a modello”, ma la Lega A chiedeva in proposito il 20% e cinque consiglieri, ritenendo anche per questo la proposta “non sufficiente”. Alla Lega A è concessa anche la piena autonomia nella organizzazione delle sue competizioni e l’ ‘intesa forte’ per tutte le norme che la riguardano, una sorta di veto.
“Ora la serie A conta di più ma non abbastanza – ha sottolineato Casini -. Speriamo sia solo l’inizio di un nuovo percorso ma intanto è stato presentato il nostro ricorso. Nella prossima assemblea faremo il punto per i prossimi passi”. Un momento di tregua e riflessione – l’assemblea di Lega è al momento prevista per il 18 novembre – per decidere come procedere, perchè “c’è un dibattito aperto all’interno della Serie A che va affrontato – le parole del presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta -. Si possono ottenere risultati anche senza fare muro contro muro, vanno prese posizioni di non belligeranza nei confronti della federazione, ma ci deve essere un confronto schietto. Quello che dispiace è questa aria di conflittualità che sfocia in personalismi da eliminare”.
Un tema esposto anche dal presidente di Lega Pro, Matteo Marani, che ha parlato di crociate che hanno fatto sprofondare il calcio in un punto penoso”. La serie C ha rinunciato ad un consigliere in favore della Lega A, riconoscendola come “il motore del movimento” e per “aiutare a uscire tutti da una logica sbagliata”. In cambio, la richiesta è uguale a quella che è stata avanzata dal presidente della Lega dilettanti, Giancarlo Abete, e dal presidente della Lega B, Mauro Balata, entrambe sostenitrici delle proposte di Gravina: “Un cambio di passo delle politiche che per il calcio, un riconoscimento del nostro mondo”.
Gravina, nel suo discorso di apertura, ha in parte elencato le richieste alla politica – chiedendole di fatto non occuparsi di numeri e percentuali di voto -, dal Tax Credit ad una percentuale sulle scommesse, dalle sponsorizzazioni da betting alla semplificazione burocratica per realizzare e ammodernare gli impianti. “Sono queste le problematiche da affrontare con urgenza e che il mondo della politica, con cui vogliamo il dialogo, deve contribuire a risolvere”.
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