sabato, 22 Febbraio 2025
Steno, al cinema un marchio tutto da ridere

(ANSA) – ROMA, 11 OTT – Un fisico minuto, da tanghero,
baffetti curati, elegante ed estremamente colto, un personaggio
un po’ ottocentesco che amava però far ridere. Era così STENO,
proprio come lo racconta il documentario di Raffaele Rago
presentato nella sezione ‘Storia del Cinema’ alla Festa di Roma.
Tra le molte curiosità della sua vita complicata, quella di
assumere al Marc’Aurelio, dove lavorava, Federico Fellini: bastò
fargli fare un disegno di prova. E ancora fu sempre lui,
regista di UN AMERICANO A ROMA, che in un’intervista spiegò, a
modo suo, forse la più famosa scena di Alberto Sordi, quella che
vede l’attore romano nella sua cucina alle prese con un piatto
di spaghetti: “Quando i pupazzi funzionano il regista non deve
fare nulla”. La stessa tecnica utilizzata anche con un altro
suo attore feticcio, Totò, a cui non dava mai il fine ciak
perché sapeva che era geniale nell’improvvisare straordinarie
chiusure fuori sceneggiatura. Numerosi i personaggi che hanno
partecipato al documentario con le proprie testimonianze, a
partire ovviamente dal figlio Enrico Vanzina. Sull’ostinazione
della critica cinematografica contro il padre dice Enrico: “Su
di lui pesava sicuramente una critica ideologica: era uno dei
pochi registi italiani non di sinistra”. Da lui comunque il
ricordo sempre commosso e rispettoso di un padre ingombrante, ma
amatissimo, e che aveva dedicato alla famiglia molto del suo
tempo. Tante le scene dei suoi film, da TOTÒ CERCA CASA, girato
in co-regia con Mario Monicelli, a UN GIORNO IN PRETURA, da UN
AMERICANO A ROMA a FEBBRE DA CAVALLO, nel docu di Rago, e questo
per parlare di un autore con all’attivo oltre 100 sceneggiature
e la regia di 75 film in 48 anni di carriera. Steno poi, oltre a
incrociare tutti i protagonisti della comicità italiana dal dopo
guerra fino al boom economico, inventò anche negli anni settanta
e ottanta un genere nuovo di zecca molto apprezzato dallo stesso
Quentin Tarantino: il poliziottesco. Non solo, diresse Bud
Spencer nei quattro film di ‘Piedone’ e nei sei film tv della
serie Big Man. Tra le testimonianze Giuseppe Tornatore, Diego
Abatantuono, Claudio Amendola, Lino Banfi, Caterina d’Amico,
Giovanna Ralli, Massimo Ranieri, Marco Risi, Umberto Smaila.
(ANSA).