Stop al fondo e all’Osservatorio contro il gioco d’azzardo

Cancellati dalla legge di Bilancio 2025. Il fondo ad hoc e l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, istituito presso il ministero della Salute, scompaiono per effetto dell’articolo 66 della manovra. Una decisione che lascia perplesso Renato Balduzzi, ex ministro della Salute che dell’Osservatorio è il padre: i numeri sul gioco d’azzardo, avverte, “sono in crescita ed allarmano; non si comprende quindi la ratio di questa decisione”.

L’articolo 66 abroga, infatti, le norme relative all’istituzione del fondo da 50 milioni di euro previsto nella legge di bilancio del 2015 e quelle sull’Osservatorio (ricostituito presso il ministero della Salute, dopo un primo triennio 2016-2019, con il decreto interministeriale del 12 agosto 2019). Con la nuova legge di bilancio, spiega all’ANSA Balduzzi, professore di Diritto costituzionale all’Università Cattolica di Milano, “vengono fatti confluire in unico fondo e un unico Osservatorio per tutte le forme di dipendenza le risorse e le attività attualmente in capo all’esistente fondo e Osservatorio specificamente dedicati al contrasto del gioco d’azzardo e alle relative patologie”. Una decisione, afferma, della quale “non si comprendono le ragioni, dal momento che il fondo e l’Osservatorio funzionano e svolgono compiti importanti in ordine alle patologie legate all’azzardo. Invito il governo a ripensarci”.

Ma c’è di più: sempre la legge di Bilancio 2025, rileva Balduzzi, prevede, all’articolo 13, un’estrazione settimanale aggiuntiva per il Lotto e il Superenalotto, mentre l’articolo 14 prevede “l’ennesima proroga delle concessioni di giochi in scadenza”. Insomma, “da un lato si incentivano i giochi, a fronte di numeri allarmanti rispetto alla deriva patologica e alle dipendenze dal gioco, mentre dall’altro – commenta l’ex ministro – si abolisce un organismo deputato, con fondi ad hoc, proprio al contrasto di tali dipendenze”.

Secondo l’ultima indagine condotta dall’Istituto superiore di sanità e riferita al 2018, sono 18 milioni gli italiani coinvolti nel gioco d’azzardo. Di questi, 1,5 milioni sono “problematici”, ovvero faticano a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare la spesa, alterando inoltre i comportamenti sociali e familiari. E la preoccupazione cresce soprattutto rispetto alla popolazione scolastica minorenne (14-17 anni): il 29,2% (670.144 soggetti) dichiara di aver praticato gioco d’azzardo almeno una volta nei 12 mesi antecedenti l’intervista ed i giocatori problematici sono il 3% (68.850 studenti). 
   

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