Studio EL quella bottega d’arte di Ettore Scola e Ricceri

Come per le botteghe d’arte
rinascimentali, a Cinecittà ce n’è una che non ti aspetti, una
Wunderkammer firmata Ettore Scola e che racconta il cinema più
di mille libri e filmati. È quello che si scopre al BIF&ST che
propone negli Eventi speciali un omaggio sorprendente a Ettore
Scola, e a un altro grande maestro, lo scenografo Luciano
Ricceri in Tutte le cose che restano – Studio EL a Cinecittà,
film documentario di Cinzia Lo Fazio, prodotto da Polygono Film
e Luce Cinecittà in collaborazione con CSC – Centro Sperimentale
di Cinematografia.
    Che cosa c’è mai in questo luogo magico? C’è appunto lo
studio fondato nel 1983 da Ettore Scola e dal grandissimo
scenografo Luciano Ricceri, che crearono questo spazio creativo,
una sorta di bottega rinascimentale, una factory dove poi sono
state conservate molte delle loro creazioni. Un luogo nel quale
non solo i due hanno preparato i loro grandi film, ma dove hanno
anche dato modo a tanti giovani di crescere e migliorare le loro
professionalità.
    Dice appunto Scola in un’intervista di repertorio: “Mi piace qui
incontrare i giovani e ascoltare i loro progetti guardandoli in
viso”.
    Dopo la scomparsa di Scola e Ricceri il tempo a Studio EL si è
come fermato insieme ai tanti oggetti che sono la memoria di
quasi quarant’anni di storia del nostro cinema.
    Un luogo che ha rischiato di chiudere, ma che oggi è divenuto –
grazie alla cura e all’amore di un uno storico collaboratore
dello studio e protagonista del film, Ezio Di Monte, uno spazio
di memoria all’interno di Cinecittà.
    Una memoria tenuta viva grazie agli oggetti che oggi, in piena
dematerializzazione, pesano anche di più, oggetti che ci fanno
scoprire la cinematografia di Ettore Scola portata avanti anche
dai suoi artigiani.
   

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