lunedì, 21 Aprile 2025
Studio, in gravidanza sicuro l’acido folico in dosi maggiori

L’integrazione di acido folico a dosi
più elevate durante il primo trimestre di gravidanza (fino a più
di 4 milligrammi al giorno laddove la dose attualmente
raccomandata è di 0,4 milligrammi) è risultata sicura e
associata a un miglioramento delle capacità verbali nei bambini
a sei anni e a un miglioramento delle capacità comportamentali.
Lo dice uno studio che sarà presentato al 77/mo Meeting
dell’American Academy of Neurology che si terrà ad aprile a San
Diego. “L’acido folico durante la gravidanza riduce il rischio
di anomalie congenite e migliora le capacità intellettive dei
bambini, ma non si conosce la dose migliore – dice l’autore
Kimford Meador della Stanford University, California – Il nostro
studio dimostra un legame positivo tra integrazione di acido
folico all’inizio della gravidanza e esiti della salute
cerebrale nei bambini senza alcuna evidenza di effetti negativi
a dosi più elevate”. Lo studio ha preso in esame 345 bambini. I
ricercatori hanno registrato le dosi di acido folico assunte
dalle madri durante le prime 12 settimane di gravidanza e hanno
suddiviso i bambini in cinque gruppi in base al dosaggio medio:
nessun acido folico, acido folico fino a 0,4 milligrammi (mg) al
giorno; da più di 0,4 a 1,0 mg al giorno; da più di 1,0 a 4,0 mg
al giorno; e più di 4,0 mg al giorno. La dose attualmente
raccomandata in gravidanza è di 0,4 mg al giorno. Le abilità
verbali dei bambini sono state misurate con test ad hoc come
test di vocabolario. Nella popolazione generale, i punteggi di
questi test verbali variano da 70 a 130, con una media di 100.
Sono state prese in esame anche le capacità di comunicazione, le
abilità sociali e le abilità di vita quotidiana dei bambini, per
poi calcolare un punteggio comportamentale complessivo. Per la
popolazione generale, i punteggi variano da 70 a 130, con una
media di 100. I ricercatori hanno scoperto che il punteggio
verbale medio per i figli delle donne che assumevano acido
folico era 108 rispetto a 96 per i nati da donne che non lo
assumevano. Il punteggio comportamentale medio era di 102
rispetto a 82 rispettivamente per i due gruppi; senza differenze
significative tra le diverse dosi di acido folico. “Questi
risultati sono rassicuranti: l’assunzione di una dose più
elevata di acido folico ha comunque un impatto positivo sulla
salute cerebrale del bambino”, conclude Meador.
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