Sui soldi russi il centrodestra già condannato senza prove e senza processo

«Nel rapporto dell’intelligence Usa non ci sono notizie di finanziamenti russi verso partiti italiani». La dichiarazione di Alfonso Urso, Presidente del Copasir prova almeno a mettere in chiaro alcune cose sulla «bomba» mediatica caduta sulla campagna elettorale a 10 giorni dal voto (e già la tempistica lascia aperto più di un sospetto).

Al momento nel famoso rapporto americano sui bonifici che a Washington danno per «documentati» verso alcuni partiti ed esponenti politici di diversi paesi europei per un ammontare di 300 milioni di euro non esiste alcuna conferma di presenze di movimenti o esponenti italiani. Quindi, alle 9.30 di oggi, tutto quello che si legge è basato su voci ed illazioni; di certo non c’è nulla. Ma tanto, anzi poco, è bastato per far partire la grancassa di una buona parte della stampa con due colpevoli certi: Lega e Fratelli d’Italia.

Su tutti La Repubblica che pubblica un’intervista all’ex ambasciatore Usa alla Nato, Kurt Volker con il seguente titolo (testuale): «Volker: “Anche Fratelli d’Italia ha ricevuto aiuto da Mosca come Lega e Forza Italia». Insomma, nomi chiari e certi.

Peccato che poi, a leggere il testo, il quadro da certo e definito con nomi e cognomi cambia, radicalmente. Volker infatti ammette che «Non ho prove dirette personali ma è un ritornello costante che c’è stata qualche assistenza».

Insomma si condanna una persona, anzi in questo caso i tre partiti di centrodestra, senza prove, così, solo per alcuni ritornelli sentiti in giro. Soprattutto fa sorridere l’attacco ed il dubbio sul partito di Giorgia Meloni «la cui crescita esponenziale fa sorgere sospetti sui finanziamenti». Meloni e Salvini hanno già minacciato querele.

Beh, a dirla tutta anche all’ambasciatore Volker, bisognerebbe raccontare che dall’inizio della campagna elettorale in Italia tra i ben informati ed il mondo politico circolano «ritornelli costanti» a proposito di un’inchiesta e un documento contro il centrodestra che sarebbe uscita a ridosso del voto, soprattutto in caso che i sondaggi avessero confermato la superiorità della coalizione sul centrosinistra. Ed eccoci qua.

La storia politica di questo paese racconta che da decenni, soprattutto nella Prima Repubblica, il Partito Comunista ricevesse soldi dal Cremlino, come è certo che dall’altra parte gli Usa facesse lo stesso con la Dc. Non solo. Le due superpotenze da sempre utilizzano anche il denaro ed i finanziamenti a partiti e ad esponenti politici per espandere la loro influenza. Niente di nuovo, tutto già visto.

Aspettiamo il resto della giornata e della settimana, certi che il documento uscirà e in quel caso leggeremo eventuali nomi di partiti e di politici.

Resta una sola cosa certa: l’Italia come paese soprattutto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina ha avuto una posizione chiara contro la Russia, contro Mosca, contro Putin. Non sappiamo se questi soldi siano mai arrivati, di sicuro sappiamo che sono serviti a poco.

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