lunedì, 10 Febbraio 2025
Sundance, vincono genitori imperfetti e figli coraggiosi
(ANSA) – ROMA, 28 GEN – Due storie i genitori imperfetti
(con un presente o un passato di piccoli reati e prigione) e
figli che sono costretti a crescere prima del tempo: sono gli
elementi che hanno in comune i film, entrambi diretti da registe
all’opera prima, vincitori dei premi principali ( Grand Jury
Prize) al Sundance Film Festival 2023. In A Thousand and One
(sezione U.S Dramatic) , A.V. Rockwell mette in scena in modo
rigoroso un dramma famigliare ambientato a Harlem che prende il
via negli anni ’90, per poi muoversi in quasi due decenni.
Invece la britannica Charlotte Regan in Scrapper (World Cinema
Dramatic) punta sulla dramedy con tocchi di favola moderna, per
esplorare il complicato rapporto fra Georgie (Lola Campbell) e
il padre Jason (Harris Dickinson, già protagonista di Triangle
of sadness, pluricandidato all’Oscar).
In A Thousand and One, la storia parte dell’uscita di
prigione, di Inez (Teyana Taylor) mamma ventenne che per prima
cosa va in cerca del figlio di sei anni, il silenzioso e
riflessivo Terry (nelle diverse età da Aaron Kingsley, Adetola,
Aven Courtney e Josiah Cross) e, affidato ai servizi sociali.
Inez decide di rapire il figlio e portarlo a vivere con lei. E’ l’inizio di un difficile percorso comune, nell’infanzia e
l’adolescenza di Terry, dove a Inez sono offerte poche chance in
una Harlem sempre più stravolta dalla gentrificazione. “Questo
film è il mio omaggio alle donne della generazione che mi ha
preceduto, alla mia comunità” spiega A.V. Rockwell a Variety
Studio” Uno stile registico che unisce alla dramedy gli elementi del
mockumentary porta anche un elemento di leggerezza in Scrapper
di Charlotte Regan, che ha come eroina /antieroina del film la
12enne Georgie, che dalla morte della madre per un tumore è
rimasta da sola a vivere nella sua casa, riuscendo a far credere
a tutti di avere un nuovo tutore. I problemi per lei nascono
quando davanti alla sua porta si ripresenta Jason (Dickinson),
quel padre che non aveva mai incontrato. “Non è un banale dramma
sociale – spiega Dickinson a Deadline -. È una storia universale
sulla famiglia, che arriva al nocciolo di ciò che significa
essere un bambino ed essere un adulto”. (ANSA).