Svizzera e Italia sono ancora più vicine grazie al treno

«Il viaggio dura solo 3 ore e 17 minuti. Non c’è modo migliore per andare da Milano a Zurigo o viceversa. Il treno è il metodo più comodo, più sostenibile, più proiettato nel futuro».

Così Luigi Corradi, amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, ha introdotto il rinnovo della collaborazione dell’azienda del gruppo FS con le Ferrovie Federali Svizzere. Il prolungamento di un’intesa, siglata questa mattina durante un evento alla Stazione Centrale di Milano, che ha già reso i due Paesi più vicini, toccando lungo il suo percorso tappe gettonate come Lugano o Como, allungandosi fino a Venezia e altre città tricolore ad alta intensità di turismo.

La collaborazione è partita nel 2009 e, finora, ha visto salire a bordo circa 30 milioni di passeggeri. «Dal 2019, la crescita in questo corridoio tra Italia e Svizzera è stata pari al 20 cento; è stata del 40 per cento dal 2016. È il segno che le due aziende cooperano in maniera proficua e che una può imparare dall’altra» ha detto Véronique Stephan, direttrice del mercato viaggiatori di FFS.

Oltre a fare il punto sui numeri – sono stati 2,4 milioni in tutto i passeggeri che hanno viaggiato sui treni Eurocity tra la Svizzera e l’Italia nel 2023, sono 40 i convogli che fanno la spola ogni giorno tra i due Paesi – l’incontro è servito a mostrare la roadmap, o meglio la via sui binari per i prossimi anni: a partire dal 2026 sarà introdotta una tratta aggiuntiva tra Zurigo, Milano e Venezia; inoltre, ci saranno collegamenti diretti tra il capoluogo svizzero e Firenze e Livorno e viceversa, rendendo ancora più capillare la rete, che già può contare su ulteriori tratte che si allungano fino a Genova e Bologna.

«Siamo pronti ad accogliere i viaggiatori su treni più nuovi, ancora più confortevoli e sostenibili» ha aggiunto Corradi. Durante l’evento milanese, infatti, è stato presentato il nuovo marchio euroCity, un logo di colore verde che ritorna anche negli interni rinnovati dei treni e ne sottolinea la vocazione alla tutela dell’ambiente. «Non ci siamo limitati a riverniciarli» ha precisato l’ad di Trenitalia «ma abbiamo provveduto a rinnovare gli interni, in particolare rivestendo i sedili con materiali plastici recuperati dal mare. Si tratta di un concreto esempio di economia circolare».

etr-610-rimodernato I nuovi interni del treno ETR610 rimodernatoMarco Morello

Panorama.it ha avuto la possibilità di salire a bordo di uno dei nuovi treni già rimodernati, l’ETR610, che circola come euroCity tra la Svizzera e l’Italia. Dal 2026, l’opera di ammodernamento riguarderà l’intera flotta, con interventi quali il Wi-Fi veloce, l’installazione di prese di corrente per ricaricare le biciclette elettriche, vagoni ristorante con un’offerta di cibo e bevande di livello che rappresenti una sintesi gastronomica delle peculiarità dei due Paesi.

Il contatto con la prima classe e l’area bistrò è positivo. Oltre che sostenibili, i sedili sono anche comodi e accoglienti. Offrono un buono spazio per le gambe, una discreta privacy nelle sedute singole o affiancate, la giusta convivialità in quelle a quattro, due nel senso di marcia, altre due nell’opposto.

etr-610-rimodernato-muso Il colore verde caratterizza i nuovi treni eC rimodernatiMarco Morello

Non mancano mai le prese della corrente, una per passeggero; in alcuni casi ci sono in aggiunta delle porte Usb di prima generazione. Se le sedute sono avvolgenti ed ergonomiche, i tavolini sono ampi e hanno un aspetto pregiato che ricorda finiture di legno. Anche per le tratte più lunghe – da Zurigo a Venezia occorrono all’incirca 6 ore in tutto – non mancherà il comfort.

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