Tecnico afgano, divieto sport donne? Permesso da altri Paesi

(ANSA) – ROMA, 09 SET – L’annuncio dei talebani di voler
vietare lo sport alle donne afghane “non è affatto sorprendente”
ma “ciò che è più scioccante è il fatto che la comunità
internazionale stia osservando e permettendo a questi gruppi
terroristici di opprimere uomini e donne in questo modo,
umiliando pubblicamente e picchiando le persone violentemente.
    Dove sono le organizzazioni per i diritti umani?”. Così all’ANSA
Arian Sadiqi, capomissione del comitato paralimpico afghano agli
ultimi Giochi di Tokyo, dove è stato accanto anche a Zakia
Khudadadi, lottatrice di taekwondo riuscita a fuggire da Kabul
il 23 agosto scorso a bordo di un volo australiano.
    “Un tempo – aggiunge Sadiqi, istruttore di taekwondo che vive
a Londra – l’Afghanistan era occupato dalla Nato e dalle truppe
straniere a causa di questi gruppi terroristici, ma oggi sono
sostenuti e riconosciuti dalla comunità internazionale!”. Si
tratta, sottolinea, di “un’azione e un comportamento
inaccettabile e intollerabile! Bisogna fermarlo!”. Dopo
l’evacuazione da Kabul, Zakia e l’altro paratleta afghano,
Hossain Rasouli, erano stati portati a Parigi e poi si erano
presentati nella capitale giapponese, a sorpresa, a Giochi
iniziati.
    Zakia il 17 agosto scorso aveva lanciato attraverso l’ANSA un
appello (“La mia famiglia è in una situazione molto brutta.
    Siamo tutti sotto il controllo dei talebani e questo è un grande
incubo”). Le sue parole erano state riprese anche dal Nyt,
diventando un caso internazionale. Alla cerimonia di chiusura la
22enne della provincia di Herat ha sfilato con la bandiera
dell’Afghanistan insieme al suo compagno di spedizione.
    Terminati i Giochi, è stata accolta in Francia. (ANSA).
   

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