Tecnico e dirigente, rifondazione Roma parte da Ranieri

Claudio Ranieri sarà molto più di un semplice traghettatore.

Chiamato dai Friedkin per risollevare la Roma, lui ha risposto presente per il bene della squadra per la quale tifa da quando è bambino, ma questa volta, a differenza del passato, voleva fare di più del semplice condurre la nave in porto.

Per questo nel blitz londinese per definire il ritorno a Trigoria si è parlato anche del futuro, e dell’incarico dirigenziale che ricoprirà una volta chiusa la stagione in corso.

Un manager “senior”, lo definisce il comunicato che ufficializza il suo ritorno, nello specifico sottolinea come Ranieri sarà il consulente della proprietà per tutte quelle che saranno le questioni sportive del club.

Tradotto, un direttore tecnico che farà da raccordo tra allenatore, calciatori e Friedkin.

Ma c’è di più perché la sua volontà era quella di avere anche potere decisionale, evitando di essere usato come un parafulmine alla Totti sotto la gestione Pallotta. Per questo, nero su bianco, nel comunicato è stato scritto come Ranieri avrà voce in capitolo nella ricerca del nuovo allenatore che proseguirà nei prossimi mesi. Insomma, sarà il garante della Roma del futuro e la soluzione, almeno sperano a Trigoria, dei problemi del presente.

Già, perché il lavoro che lo aspetta sarà tanto, raccogliendo una squadra a quattro punti dalla zona retrocessione, in rotta di collisione con tifoseria e società dopo l’esonero di De Rossi. L’avvio, inoltre, non sarà nemmeno dei più facili perché pronti via ci saranno Napoli, Tottenham e Atalanta.

Per questo già oggi pomeriggio è sceso in campo per allenare chi è rimasto in città e non è partito per la sosta per le nazionali. I senatori lo hanno accolto a braccia aperte e c’erano quasi tutti, perché Dybala, Pellegrini, Cristante e Mancini non sono stati chiamati e proprio da loro dovrà iniziare l’opera di riqualifica della Roma. Lavorare non tanto sul gioco, ma sulla testa di giocatori in difficoltà dopo un avvio da dimenticare.

“Ma mai mancherei di rispetto alla maglia”, ha giurato il capitano giallorosso ai tifosi. Quindi l’obiettivo sarà provare a riprendere una corsa Champions oggi lontana dodici punti per lasciare in eredità al suo successore un palcoscenico migliore di quanto trovato. E come detto Ranieri avrà voce in capitolo nella ricerca dell’allenatore della stagione 2025-26 e in tanti già pensano al ticket con De Rossi che, se non dovesse accettare nuovi incarichi rescindendo con il club giallorosso, sarebbe ancora sotto contratto. D’altronde le parole di qualche giorno fa a Coverciano suonavano già come un’apertura. “Trigoria è casa mia, un giorno tornerò”.

Ecco, la possibilità potrebbe essere già tra qualche mese se Ranieri riuscirà a ricucire lo strappo tra Daniele e la proprietà dopo l’esonero shock di inizio anno. Ma chiaramente De Rossi non sarà nemmeno l’unica pista perché di allenatori liberi, almeno oggi, ce ne sono diversi. Dai sondati Roberto Mancini e Massimiliano Allegri, passando per Maurizio Sarri e alcuni stranieri come Erik ten Hag, Edin Terzic e Thomas Tuchel. Troppo presto oggi per dire quale strada prenderà la Roma, ma la sua rifondazione, in attesa anche di un Ceo, passerà anche attraverso Ranieri che ora si concentrerà sul campo insieme al suo staff, composto da due collaboratori tecnici (Paolo Benetti e Sergio Spalla) e altrettanti preparatori fisici (Carlo Spagnoli e Massimo Catalano). 

   

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