Telethon spiega la medicina del futuro ai giovani studenti

Permettere agli studenti delle scuole
secondarie di scoprire l’impatto concreto delle terapie avanzate
e le prospettive offerte dalla medicina del futuro. Sono questi
gli obiettivi dell’evento organizzato da Fondazione Telethon ‘Dna e cura: una finestra sul mondo delle terapie avanzate’
nell’ambito del congresso annuale della Società europea di
terapia genica e cellulare (Esgct) che accoglie a Roma 3000
scienziati da tutto il mondo.
    Davanti alla platea composta da 1112 studenti e 77 docenti di
13 scuole superiori di Roma, gli approfondimenti sono stati
illustrati dai ricercatori dei centri di ricerca di Fondazione
Telethon, l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di
Pozzuoli e l’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia
Genica (SR-Tiget) di Milano. Spazio anche alla testimonianza di
Thomas, studente sedicenne nato con una rara malattia genetica
del sistema immunitario, l’Ada-Scid, che ha raccontato come la
terapia genica messa a punto dai ricercatori dell’SR-Tiget gli
abbia cambiato la vita. Gli scienziati Telethon hanno raccontato
ai ragazzi cosa sono le terapie avanzate: dalla terapia genica
che sfrutta virus ‘addomesticati’ per trasferire geni
terapeutici fino all’editing genetico che permette di correggere
direttamente sul Dna quelle mutazioni responsabili di gravi
malattie. Terapie che oggi sono una realtà concreta per diverse
malattie genetiche e tumori. Tra i temi, anche l’aspetto
delicato della sostenibilità economica che può limitarne di
fatto l’accesso ai pazienti.
    L’evento si inserisce in un progetto più ampio che Fondazione
Telethon sta portando avanti per trasmettere il valore della
scienza e della ricerca, dell’inclusione sociale e della
solidarietà nelle scuole, attraverso progetti educativi rivolti
alle scuole di ogni ordine e grado.
    “Crediamo molto nell’importanza di coinvolgere i giovani e
insegnare loro il valore della ricerca. I nostri ricercatori
sono l’esempio concreto di come studio, dedizione e passione
siano in grado di trasformare le nostre scoperte in terapie,
soprattutto quelle innovative per la cura delle malattie rare.
    La consapevolezza di cosa può fare di concreto la ricerca è il
primo passo per cambiare la vita dei pazienti e delle loro
famiglie”, ha dichiarato Alberto Auricchio, direttore
dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli e
vicepresidente dell’Esgct.
   

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