domenica, 23 Febbraio 2025
Tff: Quattordici giorni in coppia tra amore e odio

(ANSA) – TORINO, 30 NOV – C’è una certa perversa affinità tra
sindrome di Stoccolma e lockdown specie se quest’ultimo è
vissuto in coppia e non ci si ama più. Quattordici giorni di
Ivan Cotroneo con Carlotta Natoli e Thomas Trabacchi,
credibilissimi nei loro rispettivi ruoli, racconta un po’
questo, ovvero come la solitudine forzata, l’isolamento, possano
generare allo stesso tempo mostri ed amore. Nel caso del film,
al Torino Film Festival in selezione ufficiale, troviamo appunto
una coppia costretta per due settimane di convivenza forzata. Si
tratta di Marta (Natoli) e Lorenzo (Trabacchi), quarantasei e
quarantanove anni, e sposati da dodici. Ora il medico di
famiglia ha appena detto loro che dovranno rimanere in
isolamento fiduciario, visto che Marta ha avuto contatti con una
persona positiva al Covid 19. Peccato che lei abbia da poco
scoperto che lui ha una relazione con un’altra donna, Alessia.
Ora, quasi in automatico, Marta odia Lorenzo e quest’ultimo
ovviamente ricambia.
Nonostante questo devono stare insieme, chiusi negli stessi
ottanta metri quadri per quattordici giorni. Cosa succede? Di
tutto. Litigano, fanno pace, rivelano cose che mai avevano
rivelato o si raccontano antichi dolori condivisi e mai davvero
sepolti. Fanno poi insieme la spesa online e, subito dopo, si
ritrovano a fare l’amore per poi ancora a litigare. E questo
fino alla fine. Il tutto diviso in quattordici capitoli.
QUATTORDICI GIORNI, tratto dal libro omonimo di Cotroneo e
Monica Rametta, primo film della piattaforma Paramount+
Original in Italia attiva dal 2022. “La cosa divertente – dice
il regista all’ANSA – è che io e Monica abbiamo scritto e
portato avanti questo progetto al telefono. Ci davamo dei temi e
poi li sviluppavamo sempre sentendoci telefonicamente perché
c’era appunto il Covid che ci isolava”. E ancora Cotroneo: “Il
film racconta in fondo una storia d’amore nata, perduta e forse
riscoperta troppo tardi, durante la convivenza forzata di una
coppia decisa a lasciarsi. (ANSA).