The Light, ovvero il mondo disastrato di oggi apre Berlinale

Apertura nel segno della Germania e
del mondo disastrato di oggi quella di stasera, 13 febbraio,
della 75ma edizione del Festival Internazionale del Cinema di
Berlino (13-23 febbraio) con ‘The Light’ del regista tedesco Tom
Tykwer (Run Lola Run, Cloud Atlas, Babylon Berlin).
    Una scelta tutta nazionale da parte della neo-direttrice
artistica Tricia Tuttle, nata in Carolina del Nord nel 1970 , ex
direttrice del London Film Festival che ha preso il posto di
Carlo Chatrian e Mariëtte Rissenbeek.
    Il film, una coproduzione tedesco-francese presentata fuori
concorso nella sezione Berlinale Special Gala e proiettata
stasera al Berlinale Palast, racconta la vita quotidiana di una
famiglia tedesca della classe media alle prese con i cambiamenti
del nostro tempo e di un mondo instabile.
    La famiglia Engels è composta da Tim (Lars Eidinger) e Milena
(Nicolette Krebitz) e dai loro figli, i gemelli diciassettenni
Frieda (Elke Biesendorfer) e Jon (Julius Gause) e da Dio di otto
anni (Elyas Eldridge).
    Una coppia scoppiata quella di Milena e Tim, lei va avanti e
indietro dal Kenya dove sta per far decollare un progetto di
centro artistico comunitario finanziato dal governo tedesco,
mentre lui è il guru creativo in un’agenzia pubblicitaria.
    L’arrivo dell’enigmatica rifugiata siriana Farrah (Tala Al-Deen)
come governante porta una nuova prospettiva in ciascuno dei
membri della famiglia. Il passato di Farrah è poi un vero
mistero, così come le sue motivazioni per aver accettato un
lavoro così umile visto che era un medico, ma lei sembra
stranamente attratta dall’unità familiare disfunzionale.
    “A quasi sessant’anni – dice il regista in un’intervista a Deadline – mi sento come il rappresentante di una generazione
che sta affrontando le conseguenze di un tempo in cui non si è
fatto abbastanza e si sono perse alcune opportunità non
prevedendo i cambiamenti che ora ci stanno soffiando in faccia.
    I nostri figli ci guardano e dicono: ‘Cosa hai fatto?
Dov’eri?'”.
   

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