Tlc: Asstel, in calo ricavi operatori, 28,5 mld nel 2020

(ANSA) – ROMA, 28 OTT – Nel 2020 gli operatori di
telecomunicazioni hanno fatto registrare ricavi per 28,5
miliardi, valore più basso degli ultimi 10 anni e in calo di 1,5
miliardi rispetto al 2019. È quanto emerge dal Rapporto sulla
Filiera delle Telecomunicazioni in Italia, presentato da
Asstel-Assotelecomunicazioni insieme alle organizzazioni
sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. Un dato,
sottolinea lo studio, da attribuire a un “contesto
iper-competitivo” che “ha comportato un ulteriore calo dei
prezzi”. Questo nonostante il 2020 sia stato un anno record per
i volumi di traffico dati: +50% sia per il fisso che per il
mobile. Dal 2010 al 2020, evidenzia il rapporto, i ricavi
complessivi hanno fatto registrare un calo del 32%, il
radio-mobile del 40%, le comunicazioni fisse del 23%. Tale calo
risulta inoltre superiore a quello degli altri principali Paesi
europei. Proseguono tuttavia gli investimenti nella costruzione
delle reti a banda ultra-larga, radio e in fibra. Nel 2020 i 7,4
miliardi di investimenti (oltre 100 milioni di oneri per
frequenze) hanno raggiunto l’incidenza record del 26% sul
fatturato totale degli operatori.
    Le difficoltà economiche del settore, spiega il rapporto, “sono
ben rappresentate dalla dinamica del saldo di cassa disponibile
per gli operatori Tlc (EBITDA – CAPEX): nel 2010 questo valeva
10,5 miliardi di euro disponibili per il servizio del debito
finanziario, per il pagamento delle imposte e per la
remunerazione degli azionisti; nel 2020 si è passati a un valore
di 2,5 miliardi di euro, valore più basso di sempre”. “Segno –
rileva ancora lo studio – che la marginalità del settore è
assorbita dai flussi di cassa necessari a sostenere gli
investimenti”. “Le telecomunicazioni costituiscono un settore
strategico per il sistema Paese. Bisogna mantenere una chiara
visione strategica rispetto alla trasformazione da realizzare”,
dichiara il presidente di Asstel, Massimo Sarmi. “Aspetto non
meno importante – prosegue – è l’attenzione a costruire un
modello di digitalizzazione resiliente e capace di reagire ai
cambiamenti di contesto per quanto riguarda servizi,
infrastrutture, regole e competenze” (ANSA).
   

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