Tokyo, Simeoni: “Che gioia Tamberi e Jacobs, l’atletica c’è”

(ANSA) – ROMA, 01 AGO – “Belli e bravi, Tamberi e Jakobs, ma
anche gli altri azzurri: dalla Sibilio alla Bogliolo. L’atletica
italiana aveva bisogno di rimettere dei puntini sulle ‘i’ e ha
dimostrato che c’è”. Sara Simeoni, oro nel salto in alto alle
Olimpiadi di Mosca, nel 1980, al telefono con l’ANSA, non riesce
a nascondere la propria emozione dopo avere assistito alle
imprese degli azzurri a Tokyo.
    “Il fatto che Tamberi sia riuscito a riportare il salto in
alto sul podio olimpico, è una cosa che mi ha fatto veramente
piacere – aggiunge la Simeoni -. Proprio lui che si era perso le
Olimpiadi di Rio. La gara è stata avvincente, mi sono
emozionata: era da tanto che non mi capitava. A seguire è
arrivato l’oro di Jabobs. Non c’è stato nemmeno il tempo di
elaborare la gioia per l’imprensa nell’alto. Jacobs è una
ragazzo con delle potenzialità enormi, non era facile restare
concentrati come ha fatto lui dopo avere migliorato il record
europeo nei 100. Complimenti a lui per come si è saputo gestire.
    Nella gara più veloce, peraltro, non era mai capitato
all’Italia”.
    Come a Mosca nel 1980, ai tempi dei Giochi del boicottaggio
da parte degli Usa, oro all’Italia nel salto in alto (Simeoni) e
nella velocità (Pietro Mennea nei 200). “Un parallelismo si può
fare – ammette Sara – anche se manca un altro oro, perché a
Mosca – assieme al nostro – ci fu il trionfo di Damilano nella
marcia”.
    Dal punto di vista tecnico, il Tamberi di Tokyo è stato
impeccabile. “Mi è piaciuto molto – spiega l’olimpionica
veronese -. Ha commesso solo un piccolo errore, e che il padre
glielo ha ricordato, perché doveva stare più calmo nella
rincorsa quando ha fatto cadere l’asticella. La rincorsa nello
stile Fosbury è veloce, ma bisogna gestirla senza esagerare.
    Bisogna trovare l’equilibrio fra dinamismo e salto, altrimenti
il rischio di farsi male c’è. Tamberi, comunque, è stato bravo a
rifarsi”. (ANSA).
   

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