Torna Filmmaker festival, 25 prime mondiali e 16 italiane

(ANSA) – MILANO, 11 NOV – Torna dal 18 al 28 novembre a
Milano il Filmmaker festival, punto di riferimento del cinema di
ricerca, che presenterà 78 titoli provenienti da 20 paesi di cui
25 prime mondiali e 16 italiane.
    L’apertura è affidata a Sergei Loznitsa, uno degli sguardi
più radicali del cinema contemporaneo che, dopo aver ricostruito
(e decostruito) attraverso i materiali d’archivio, i riti
dell’Unione Sovietica stalinista (The Trial; State Funeral), con ‘The Natural History of Destruction’ allarga lo sguardo alla
Seconda guerra mondiale: visioni notturne di città britanniche e
tedesche, folle, individui, aerei, leader politici, nessuna
introduzione, voce narrante o spiegazione a rassicurare lo
spettatore.
    Il film, in anteprima italiana, è parte del Concorso
internazionale, che presenta opere che vanno dalla “fantasia
musicale” queer di ‘Fogo Fatuo’ di João Pedro Rodrigues,
eccentrico concentrato di humor e eros, alle monumentali quattro
ore in bianco e nero di ‘Nuit obscure – Feuillets sauvages’ di
Sylvain George, epopea di migranti in quel non-luogo che è
l’enclave di Melilla, agli ipnotici 20 minuti di ‘Hardly
Working’ del collettivo austriaco Total Refusal, provocatorio
pamphlet anticapitalista realizzato all’interno di un
videogioco.
    Il concetto stesso di cinema del reale viene sfidato
apertamente da ‘Europe’ di Philip Scheffner, film politico che
parla di immigrazione e destini umani giocando sul confine fra
documentario e finzione, mentre gli archivi istituzionali sono
il punto di partenza per ‘Paradiso, XXXI, 108’ di Kamal
Aljafari, in cui il regista palestinese, già premiato a
Filmmaker 2020, continua l’esplorazione dei temi fondanti della
sua opera: la memoria, il trauma, l’insensatezza del conflitto
utilizzando con ironia le immagini dell’esercito israeliano.
    Nella sezione Prospettive, dedicata a registe e registi
italiani under 35, Giulia Olivieri presenta ‘Ctrl+Z’, di cui
sono protagonisti alcuni giovani Hikikomori, le persone che
hanno scelto chiudersi nelle proprie case delegando alla
tecnologia ogni relazione mentre la protagonista di ‘Ama Osa’ di
Marija Stefānija Linuža è una giovanissima artista e performer
che guadagna facendo dirette su Onlyfans. (ANSA).
   

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