Totti, il mio calcio era passione e affetto verso i tifosi

(ANSA) – ROMA, 09 OTT – “Ho cominciato a giocare in tempi
diversi, e in un calcio diverso, fatto di passione e di affetto
verso i tifosi. Il calcio ai miei tempi era questo, passione,
ora è solo business. Ma stare seduto qui a pensare ai rimpianti
– avrei potuto fare questo, avrei potuto fare quello – non è da
me. Ho fatto il massimo che ho potuto e ho preso tutto quello
che c’era da prendere”.
    Così Francesco Totti in un’intervista al ‘Guardian’, in cui
ripercorre la propria carriera. Ammette anche che c’è stata
un’unica squadra in cui avrebbe immaginato di giocare, se fosse
andato via dalla Roma. E non è il Real Madrid: “Il Milan è stato
l’unico altro club in cui ho pensato di giocare – dice Totti -.
    Ma le decisioni sono sempre state prese da me, con la mia stessa
testa. Anche se la tua famiglia poi ti dà dei consigli. Per me è
stato facile dire di no al Real Madrid. Stavo già giocando nella
squadra per cui ho sempre tifato. Non posso negare di averci
pensato, ci sono stati dei giorni in cui ero con una scarpa in
Spagna e con l’altra a Roma. Poi, come ho detto spesso e in
tutta onestà, la scelta di rimanere a casa è stata fatta col
cuore. Venticinque anni nella stessa squadra non sono pochi. Per
diventare capitano, devi essere sempre all’altezza”.
    Una battuta anche sul giorno del suo ritiro dal calcio giocato.
    “Non vorresti mai fermarti. Onestamente non l’ho presa bene
all’inizio – ammette -, ma lentamente ci ho riflettuto e forse,
in fondo, era la cosa giusta. Ora il mio nuovo obiettivo è
quello di cercare giovani talenti. Di certo con determinazione e
sacrificio si raggiungono tutti gli obiettivi. Ma per essere un
talento devi necessariamente averlo dentro di te”. (ANSA).
   

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