Trento Film Festival, Mattotti firma il manifesto 2023

(ANSA) – TRENTO, 14 FEB – È Lorenzo Mattotti l’autore del
manifesto dell’edizione 2023 del Trento Film Festival, in
calendario a Trento dal 28 aprile al 7 maggio. “Con il Manifesto
di questa 71/a edizione possiamo dire che si chiude una sorta di
trilogia, che era iniziata con Gianluigi Toccafondo e poi
proseguita, nell’anno del Settantesimo, con Milo Manara. Una
trilogia di opere di grandi autori italiani, che – ognuno col
suo stile e la sua poetica – hanno messo al centro il complesso
rapporto tra l’uomo e la natura”, spiega il presidente del
Trento Film Festival Mauro Leveghi.
    Per permettere al pubblico di “acclimatarsi” alle alte quote
dell’edizione 2023 del Trento Film Festival, ritornano i
classici appuntamenti degli Avvicinamenti, che quest’anno dal 6
marzo al 5 aprile alterneranno cinema e letteratura e il cui
programma sarà comunicato nelle prossime settimane. Svelate
anche le date dell’edizione di Bolzano, confermata nella sua
collocazione primaverile dal 5 al 10 giugno.
    Dopo l’edizione speciale della 70/a edizione la sezione “Destinazione…” è stata dedicata all’Etiopia ed ha ricevuto il
patrocinio della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia.
    Centrale nel programma sarà il ruolo delle donne etiopi nelle
loro comunità, e nell’immaginare un futuro per il paese. A loro
sono dedicati Among Us Women (Germania/Etiopia, 2021) di Sarah
Noa Bozenhardt e Daniel Abate Tilahun e Stand Up My Beauty
(Svizzera/Germania, 2021) di Heidi Specogna. In programma anche
un rilevante contributo italiano, con i cortometraggi Africa
bianca di Filippo Foscarini e Marta Violante (Italia, 2020) e
Mud Road di Francesco De Giorgi (Italia, 2019), e il
documentario-saggio Negus (Italia, 2016) diretto dal duo
artistico italiano Invernomuto. Come ogni anno, alla ricca
selezione cinematografica dedicata al Paese ospite si
affiancheranno molti eventi e incontri. Spazio anche alla
letteratura e ad una mostra documentaristica dedicata al lavoro
della comunità imprenditoriale italiana nel dopoguerra in
Etiopia. (ANSA).
   

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