Tumori, in 35 anni 6 milioni vite salvate in Ue grazie a ricerca

In Europa, dal 1988 ad oggi, i
progressi della ricerca contro i tumori hanno salvato più di 6
milioni di vite, mentre dal 2007 al 2019 in Italia sono state
evitate quasi 270mila morti oncologiche. Il cancro “è sempre più
una malattia curabile e molti pazienti guariscono”. E’ il
messaggio lanciato dagli oncologi dell’Aiom in occasione del
congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo)
apertosi oggi a Barcellona. Ed un ruolo cruciale, affermano,
hanno i programmi di screening.
    In Italia, nel 2023, sono stati stimati 395.000 nuovi casi di
tumore. In tre anni, l’incremento è stato di 18.400 diagnosi.
    Grazie anche alle terapie innovative, l’oncologia del nostro
Paese ha però fatto registrare importanti passi avanti. Un ruolo
decisivo nella riduzione della mortalità è svolto anche dai
programmi di screening. “È necessario investire di più nella
prevenzione secondaria – afferma Saverio Cinieri, presidente
Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) -.
    Nel 2023, in Italia, il 55% delle donne si è sottoposto alla
mammografia per la diagnosi precoce del carcinoma mammario. Il
35% degli uomini e delle donne over 50 ha svolto la ricerca del
sangue occulto nelle feci per il carcinoma del colon retto. Per
la neoplasia alla cervice uterina il 41,5% delle donne ha
effettuato il test Hpv o il Pap Test. Sono dati in miglioramento
rispetto agli anni precedenti, ma non bastano perché restano
forti differenze regionali”. Servono dunque, avverte Cinieri,
campagne di informazione per sensibilizzare la popolazione e le
nuove tecnologie “dovrebbero essere maggiormente sfruttate per
coinvolgere i cittadini”. L’Unione Europea, infatti, ricorda, “chiede che il 90% della popolazione che soddisfa i requisiti
per lo screening del carcinoma della mammella, della cervice
uterina e del colon-retto abbia la possibilità di eseguire
questi esami entro il 2025”.
   

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