sabato, 21 Dicembre 2024
Un defibrillatore arriva con il drone, il test in Calabria
Nuovo test di volo, oggi, il quinto,
tenutosi a Pizzo Calabro, del progetto sperimentale di
cardioprotezione aerea della comunità della SIS118, denominato
Sanitary Emergency Urban Air Mobility (SEUAM).
Su scenario simulato di arresto cardiaco improvviso, si è
configurata attivazione simultanea da parte della Centrale
Operativa 118 (CO118) territorialmente competente, di ambulanza
118 e di drone dotato di defibrillatore semiautomatico.
I due mezzi di soccorso sono partiti nello stesso momento, in
seguito ad attivazione simultanea, che si è virtualmente
riprodotta quale effettuata dalla CO118, dalla strada
provinciale per Sant’Onofrio, al civico 27, e sono stati inviati
sulla scena dell’evento, sita presso il lungomare Cristoforo
Colombo di Pizzo Calabro.
Il percorso, che ha interessato un tratto complessivo di 5.6
km, ha visto il drone con il defibrillatore, nonostante il meteo
avverso, a causa di pioggia battente, e il forte vento, che si è
registrato alla velocita’ di 60 km/ora, arrivare sul posto in 3
minuti e 20 secondi, mentre l’ambulanza in 6 minuti e 31
secondi.
“Rilevante è l’importanza strategica di questo test – dichiara
Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS118 – perché a riprova
delle condizioni obiettive di grande realismo che hanno
caratterizzato tutti i testi precedenti della sperimentazione,
lo scenario ha dovuto confrontarsi “de visu” con condizioni
meteorologiche proibitive, di vera e propria burrasca. Ebbene,
nonostante queste avversità, della cui possibile, ed anche
improvvisa, evenienza si deve necessariamente tener conto
durante lo svolgimento dei vari test della sperimentazione, i
quali servono a testare tutti parametri di fattibilità,
permissivi ed ostativi, dei voli previsti per la
cardioprotezione tempo dipendente della comunità in caso di
arresto cardiaco improvviso, il drone ho trasportato il
defibrillatore presso la presunta vittima dell’arresto cardiaco
in metà del tempo rispetto all’ambulanza. Una scarica elettrica
erogata, in queste condizioni, dopo soli tre minuti e mezzo
rispetto al momento di insorgenza dell’arresto, garantisce
almeno il 55% di possibilità in più di tornare a vivere
pienamente, senza esiti neurologici invalidanti, una percentuale
obiettivamente assai significativa, preziosissima. Basti pensare
che ieri, quando nei test di prova – che vengono effettuati
nella giornata precedente il test ufficiale di volo – le
condizioni meteo erano ottimali, il drone ha portato il
defibrillatore presso la presunta vittima in 2 minuti e 30
secondi, le possibilità di sopravvivenza, senza esiti
neurologici, sarebbero state notevolmente maggiori, del 65-70%
circa. Si tratta di una possibile svolta, davvero epocale,
della strategia globale di contrasto tempo dipendente
all’arresto cardiaco improvviso, e nuovi dati a supporto
chiederemo al prossimo test di volo di SEUAM, previsto a Trani
il 21 gennaio 2025. Ringrazio, sentitamente, la GEC Software e
la DL Droni, per il supporto tecnico, il Sindaco di Pizzo
Calabro, Sergio Pititto, il Presidente dell’Ordine del Medici di
Vibo Valentia, Enzo Natale”.
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