mercoledì, 15 Gennaio 2025
Un indice aiuta a prevedere l’esordio dell’Alzheimer
Sviluppato uno strumento predittivo
per determinare l’età in cui un individuo potrebbe sviluppare un
lieve declino cognitivo o l’Alzheimer. Sviluppato dai
ricercatori del Florey Institute of Neuroscience and Mental
Health, in collaborazione con l’Alzheimer’s Disease Neuroimaging
Initiative, lo strumento ha dimostrato la capacità di prevedere
l’insorgenza di lieve declino cognitivo entro 2,78 anni e della
malattie di Alzheimer entro 1,48 anni. Lo strumento si chiama
Florey Dementia Index (FDI) ed è descritto sulla rivista Jama
Network Open.
Il nuovo indice predice l’età di insorgenza del declino
cognitivo lieve e dell’Alzheimer con un’elevata precisione,
consentendo potenzialmente ai pazienti e ai medici di
pianificare meglio l’assistenza e di dare priorità al
trattamento precoce prima della presentazione dei sintomi
classici.
Il modello comprende l’età e i punteggi di alcuni test come
Clinical Dementia Rating Sum of Boxes (CDR-SB), basandosi
esclusivamente su metodi di raccolta dati non invasivi per
bilanciare l’accuratezza predittiva con l’accessibilità.
Lo studio ha utilizzato i dati di 3.694 partecipanti. Anche
i dati di altri 93 partecipanti sono stati utilizzati in uno
studio simulato per valutare l’applicabilità dell’indice. I
risultati indicano che l’indice ha previsto con precisione
l’insorgenza di declino lieve e Alzheimer.
Quando nella valutazione sono stati inclusi altri aspetti
della salute come ipertensione, disturbi neurologici, disturbi
psichiatrici, l’indice ha mostrato prestazioni leggermente
migliori rispetto alla versione generalizzata.
L’insorgenza di declino cognitivo lieve è stata collegata a un
valore soglia dell’indice di 79, mentre l’insorgenza di
Alzheimer corrisponde a una soglia di 85.
L’indice fornisce così ai medici uno strumento accessibile e
a basso costo, che si basa su parametri non invasivi e
ampiamente disponibili. In termini clinici, potrebbe consentire
una pianificazione precoce delle opzioni terapeutiche o dare
priorità ai pazienti per i trattamenti emergenti, come i farmaci
anticorpi monoclonali modificanti la malattia.
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