mercoledì, 2 Aprile 2025
Una mostra racconta la realtà percepita dai bambini con autismo

Come vede il mondo un bambino autistico? Come spiegarlo? Da queste domande nasce il progetto presentato dal Gruppo INI e Villa Alba: un vero e proprio viaggio sensoriale, più che un’esposizione, per spiegare come i bambini e ragazzi con autismo interpretano il mondo attraverso i 5 sensi. Porsi queste domande è il primo passo per comprendere, empatizzare, capire ed includere, è il messaggio della mostra.
“Vedo il mondo come una grande stazione ferroviaria, con tanti rumori e tante persone”, racconta un bambino nel video di presentazione dell’esposizione. Il percorso e le opere esposte a Villa Alba Veroli fino a fine mese pongono al centro l’espressione creativa e la prospettiva unica di chi convive con disturbi dello spettro autistico. Un punto di vista sul mondo attraverso l’arte, in una mostra intitolata “Il Mondo attraverso i miei occhi: ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi”.
La mostra ospita fotografie, disegni e racconti realizzati dai ragazzi di Villa Alba, che raccontano cosa cattura la loro attenzione e come vedono il mondo. Ogni opera è una finestra su un universo diverso, fatto di percezioni amplificate, suoni, colori e sensazioni che, per chi non vive l’autismo, sono difficili da comprendere. L’intento è spiegare perché alcuni stimoli siano più intensi o affascinanti per questi bambini e ragazzi e rispondere alla domanda fondamentale: come si percepisce il mondo quando non lo si vive come gli altri? La consapevolezza di queste sfumature, affermano i curatori, ci permette di costruire ponti di comunicazione, creando un mondo più accogliente e supportivo.
Il progetto nasce grazie all’impegno costante dell’équipe riabilitativa della struttura, sotto la direzione di Maria Nicoletta Aliberti, responsabile dei Centri di scienze riabilitative e diagnostiche per l’età evolutiva del Gruppo INI – Villa Alba – e prende vita da un’idea di Chiara De Nicolo, psicologa esperta in autismo e tecnico Aba, che ha curato il percorso tematico insieme all’intera equipe riabilitativa.
“La mostra – racconta Aliberti – non solo vuole sensibilizzare, ma soprattutto evidenziare la necessità di accogliere la diversità come un valore. Questa iniziativa è il frutto di un lungo lavoro collettivo, che coinvolge il nostro team di esperti e i ragazzi seguiti nel loro percorso terapeutico, con l’obiettivo di dare visibilità a un’esperienza che, purtroppo, resta ancora poco conosciuta e capita”.
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