venerdì, 31 Gennaio 2025
Valentino Rossi, ora il 46 è anche sulla carta d’identità
Quarantasei. Un numero che è parte del suo destino. Due cifre, un solo significato: Valentino Rossi. L’ex pilota di MotoGP è pronto a ricongiungersi al suo numero fortunato, al totem che ha segnato la sua lunga carriera e lo ha reso noto in tutto il mondo. E nell’attesa che arrivi il 16 febbraio, il “dottore” torna a raccontarsi in una lunga intervista sul Corriere della Sera. Basta curve a 300 km/h o impennate sul rettilineo del Mugello. La vera adrenalina adesso la danno le due figlie. E i rimproveri della moglie: “Avevo cucinato gli spaghetti per Giulietta, li avevo lasciati così lunghi. È arrivata Francesca: ma no li devi tagliare, altrimenti come fa?”. Anche se confessa: “Pensavo fosse più difficile fare il papà”. E anche qui il destino ci mette del suo. Il numero 46 Rossi lo scelse per onorare proprio il padre Graziano, anch’egli pilota professionista. Il resto è storia. 9 titoli mondiali, 199 podi, 89 vittorie e una quantità di seguaci indefinita sparsi per tutto il mondo. L’ironia e quell’accento romagnolo inconfondibile, di chi è stato forgiato nella riviera di Rimini. Eppure, Valentino era nato a Urbino. Solo dopo si trasferì nel paesino di Tavullia, che in breve tempo si è trasformato in un luogo di pellegrinaggio. Colonne di fedeli rendono omaggio al santo laico delle due ruote. Anche se nel 2006 rischiarono di diventare quattro: “Mi chiamò Stefano Domenicali della Ferrari per provare la macchina. Ma avevo ancora 27 anni e non me la sono sentito di fare questo salto” confessò nel 2023. E poi con uno dei suoi sorrisi aggiunse: “I piloti di auto sono quasi sempre ricchi che pagano per correre mentre i piloti di moto sono degli scappati di casa che magari diventano ricchi correndo”.
Per Rossi il circuito è stato anche altro: è diventato la rappresentazione simbolica della vita. Le gioie delle vittorie si alternano agli infortuni, agli amici lasciati durante il percorso. Anche in sella alla Yamaha si cade e ci si piega. L’importante è sapersi rialzare, fino a vedere sventolare un’altra volta la bandiera a scacchi. Così dopo la morte di Simoncelli, Valentino per mesi non ha saputo più cosa fare. Ma smettere di correre non era contemplato. Almeno fino al 2021, anno del ritiro. La cerimonia d’addio è quella che si riserva ai grandi. Tutto il Mugello si inchina all’enfant prodige del motociclismo ormai diventato un adulto. Fumogeni gialli e commozione avvolgono la folla. Eppure, dentro quell’autodromo quante ne ha combinate Valentino. Non solo successi ma anche esultanze rimaste iconiche. Estro comico plasmato nei bar di Tavullia. Come quando il suo amico Begur gli propose di festeggiare facendo un giro con la bambola gonfiabile. “Siamo andati al sexy shop, l’abbiamo presa bionda e quando ho vinto al Mugello l’ho portata in giro” disse in un’intervista del 2023. Peccato che sulla schiena ci avevano scritto Claudia Schiffer, un affronto al rivale di sempre Max Biaggi che in quel periodo si stava frequentando con Naomi Campbell. Ma l’arrabbiatura di Rossi dura poco e mentre si sistema la visiera del cappellino abbozza il suo solito sorriso: “Ragazzi quando facciamo queste cose, facciamole come dei professionisti. Sono cose serie”.
E poi c’è la famiglia. Per Valentino Rossi, la vita familiare è diventata ancora più intensa con l’arrivo della seconda figlia, Gabriella, nata il 4 gennaio. Se da un lato l’emozione è grande, dall’altro non mancano le piccole sfide quotidiane, soprattutto con la primogenita Giulietta, che sta ancora abituandosi alla presenza della sorellina. Tra paternità e impegni lavorativi, l’ex campione di MotoGP cerca di trovare un equilibrio. La sua giornata inizia presto, con il latte per le bambine, e prosegue tra ufficio, allenamenti e momenti di relax in famiglia o con gli amici. Nonostante gli anni trascorsi in pista a inseguire vittorie, oggi per lui la priorità è un’altra: godersi il tempo con le sue figlie e condividere con loro anche le piccole cose quotidiane. E sul matrimonio con Francesca Sofia Novello? “Avere figli è un passo ancora più grande – ha ammesso – ma ormai siamo a un punto in cui sposarci potrebbe starci. Mi piacerebbe farlo quando Gabriella sarà abbastanza grande da portare gli anelli all’altare, come ho visto fare ai figli di un amico. Così prendo tempo.” La coppia si è conosciuta tra il 2016 e il 2017, annunciando poi l’arrivo della loro prima figlia nell’estate del 2021. Nonostante la gioia della sua nuova vita da papà, Vale non può fare a meno di guardare con preoccupazione al mondo in cui cresceranno le sue bambine. “Sembra di essere tornati indietro – ha detto al Corriere –. La violenza, l’individualismo, il disinteresse per il bene comune… immaginavo un futuro migliore per loro.”
Ora sulla soglia dei 46 anni, il dottore snocciola qualche perla di saggezza. E dispensa consigli al giovane Pecco Bagnaia: “Non cadere nelle trappole, nei giochi mentali, non farsi condizionare dal compagno di squadra. Nei duelli divertirsi e tentare l’impossibile”. Per Rossi è tempo di mettere mano ai freni, di abbassare la velocità di un’esistenza scandita dai kilometri orari. Si dedica alla sua azienda, al fan club. Vita bucolica coccolata dalle dolci colline di Tavullia. Eppure, l’odore della nafta continua a ispirarlo, i suoi caschi iconici diventano la migliore protezione contro i pensieri che affollano la mente. “Siamo grandi, è tempo di smettere”. Ma Valentino continua a divertirsi. Dal 2022 il dottore è tornato in pista per le corse automobilistiche, partecipando al Campionato del mondo endurance nonché al Gt World Challenge Europe, riservato alle vetture Gran Turismo. L’asfalto è ancora lì che lo aspetta. Ha ragione il giornalista Guido Meda: “Rossi c’è e ci sarà per sempre”.