sabato, 28 Dicembre 2024
Venti forti e due morti, ma la Sydney-Hobart prosegue
Polemiche in Australia dopo che la direzione di gara della Sydney-Hobart ha annunciato la morte di due membri di equipaggio di due imbarcazioni distinte nel primo giorno di gara della tradizionale competizione che parte il giorno di Santo Stefano.
Nick Smith, 65 anni, era a bordo della Bowline quando a causa del forte vento è stato colpito violentemente dal boma della vela. Incidente identico per il 55enne Roy Quaden sulla Flying Fish Arctos. I due sono stati soccorsi dagli altri membri degli equipaggi ma non c’è stato nulla da fare. La gara è comunque andata avanti.
La Sydney-Hobart, alla sua 79ma edizione, è considerata una competizioni velistiche più prestigiose ma, a detta dei marinai, anche tra le più pericolose al mondo. Le imbarcazioni, infatti, per raggiungere la Tasmania attraversano lo stretto di Baas: un tratto di mare caratterizzato da un fondale relativamente basso di 50 metri, fortissime correnti e venti che cambiano con una eccezionale rapidità. Sono decine le imbarcazioni affondate in questo tratto di mare dal 1798 quando fu attraversato per la prima volta. Nel 1998, proprio nel corso della Sidney-Hobart, sei marinai sono morti e cinque barche sono affondate, mentre 55 partecipanti sono stati salvati quando un uragano si è abbattuto sulla corsa.
Quest’anno le condizioni del tempo sono particolarmente difficili. La nave favorita della regata, la Comanche, è stata costretta a ritirarsi. Nick Smith e Roy Quaden sono rimasti feriti mortalmente mentre si trovavano al largo delle coste del Nuovo Galles del Sud. “Gli altri membri dell’equipaggio hanno tentato di rianimare i loro compagni, ma senza successo. Questi incidenti sono oggetto di un’indagine della polizia marittima e tutti i membri delle loro famiglie devono ancora essere contattati, quindi non possiamo fornire ulteriori dettagli”, ha detto la direzione della gara in una breve dichiarazione. Venti forti e mare agitato erano comunque previsti. Delle 104 barche in partenza, 16 sono già state costrette ad abbandonare la regata, hanno aggiunto gli organizzatori, tra cui anche la Comanche che aveva stabilito il record della gara nel 2017 in 1 giorno 9 ore, 15 minuti e 24 secondi. In entrambi gli incidenti, “i venti stavano spingendo i concorrenti a velocità comprese tra 25 e 30 nodi (46 e 55 km/h), cioè molto veloci. Ma il mare non era particolarmente forte secondo le informazioni che ho ricevuto”, ha detto David Jacob, vice presidente del club di vela australiano che organizza l’evento. “Queste navi possono affrontare facilmente tali venti. Sono navi d’alto mare, ci sono abituate. La corsa continuerà”, ha aggiunto, pur riconoscendo che le due morti avrebbero un peso. “Questo avrà un impatto molto forte”, ha aggiunto. Il vincitore dell’anno scorso, LawConnect.
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