sabato, 23 Novembre 2024
Viaggio nelle cattedrali del profumo
C’è profumo di rinascita. Lo si respira ovunque. Specialmente nei Bar à Parfums, come li chiamano ribattezzati a Parigi, o negli Olfattori, per dirla all’italiana. Luoghi di culto dove riassaporare la libertà di utilizzare uno dei sensi che la pandemia aveva provato a tarpare: l’olfatto. I Bar à Parfums nascono dall’idea dei Bar à champagne, dove si degusta l’omonimo nettare con le bollicine. In questi negozi sofisticati, invece, si «nasano» fragranze e ci si affida a specialisti che realizzano essenze su misura e differenti per ciascuno, tenendo conto del Ph della pelle e della personalità di chi il profumo lo deve «indossare». Ma chi fruisce di questi servizi? Giovani, ma non giovanissimi (dai 25 anni in su), donne e (sorpresa) anche gli uomini dai 35 ai 55 anni. Un target che considera il profumo come espressione caratteriale e di vita.
Oggi che la bellezza viene considerata in termini più olistici, i luoghi che creano e vendono profumi stan- no diventando santuari per riunirsi, allargare la mente, stimolare sensi e anima. Sempre più florido il mercato della profumeria di nicchia o artistica, che produce fragranze personalizza- te, capaci di differenziarsi dai prodotti commerciali.
In questi luoghi gli addetti alle vendite non sono più semplici commessi, ma psicologi, intenti a capire meglio la personalità di chi entra in negozio per proporre le giuste fragranze, raffinate e soprattutto uniche. Le relazioni fra cervello e naso sono forti e importanti, molto più di quanto immaginiamo. A dirlo è un importante centro di studio sull’argomento, il Monelle Chemical Senses Center di Philadelphia, che non ha dubbi sull’efficacia degli stimoli olfattivi sulla memoria e sul benessere.
Ma quali sono i migliori indirizzi dove farsi realizzare un profumo tailor made? Partiamo da Olfattorio a Torino (olfattorio.it, 17 punti vendita in Italia, da poco anche a Roma in via del Tritone, Rinascente), che propone una passeggiata olfattiva in una sorta di bar, in cui il cliente si può sedere al bancone per «nasare» flûte. Non per bere, bensì per respirare profumi.
Tra i Bar à Parfums più noti c’è poi Campomarzio70, Riccione (shop.cam- pomarzio70.it), una delle città «di tendenza» della costa adriatica dov’è possibile trovare Radical Rose, fragranza più concentrata tra le assolute di Rosa centifolia. Una sfaccettatura speziata, con zafferano e essenza di bacche di pepe della Giamaica nella parte superiore. Una realtà più unica che rara.
Per chi ai luoghi tendenza preferisce quelli «sacri», a Firenze c’è un tempio storico della profumeria di nicchia, Officina Santa Maria Novella (eu.smnovella.com). Fondata dai frati domenicani nel 1221 crea, produce e distribuisce profumi e cosmetici d’alta gamma, come pure liquori e prodotti per la salute e il benessere, derivanti dalle sue origini come farmacia conventuale dei frati domenicani.
Tra il 1332 e il 1334 il mercante Dardano Acciaioli si ammalò. Fu curato dai frati domenicani con decotti naturali e, una volta guarito, decise di finanziare la costruzione della cappella di San Niccolò, tutt’oggi sala principale del negozio-museo fiorentino di via della Scala 16. Tra le hit, l’Acqua della Regina, raffinato profumo di agrumi commissionato da Caterina de’ Medici nel 1533. Oggi è ancora intatto quel negozio-museo con pareti laccate d’oro, dove si trovano sali profumati di lavanda o tonici per il corpo all’acqua di giglio.
Da segnalare, sempre a Firenze, la realtà di Lorenzo Villoresi Boutique (lorenzovilloresi.it), eccellenza italiana, creatore di fragranze osannato da Chandler Burr, storico critico di profumi del New York Times. Un’elegante struttura antica, la sua, con negozio e museo, tre terrazze e un giardino con piante aromatiche da tutto il mondo.
«Noi produciamo profumi, partiamo dalla base della com- posizione della materia. Il nostro cavallo di battaglia è Teint de neige, fragranza che fa riferimento all’incarnato bianco, con fragranze floreali cipriate». Citato da Nicole Kidman per il suo straordinario patchouli, Villoresi racconta che la sua clientela è trasversale e di ogni età. «Il profumo è come un quadro, o un’altra forma d’arte. Da noi è possibile trovare anche essenze personalizzate, una «linea di alta moda», confezionate come si farebbe con un abito su misura. Al cliente viene proposto una sorta di corredo, magari due eau de toilette, un olio per il corpo, una crema. Questa procedura richiede calma, tempo e empatia per conoscere il cliente e capire che cosa desideri davvero».
A Milano una tappa obbligata è Zhor Profumi (zhor.it) in via Montenapoleone, dove si trovano materie prime elaborate dai migliori profumieri internazionali, con un occhio green, prodotti 100 per cento vegani e non testati su animali.
È in stile orientale, con un elegante salotto marocchino d’accoglienza, raccontato in chiave europea. Possibile, inoltre, degustare fragranze e bevande d’oriente. Più di 30 brand da varie zone del mondo, per un percorso olfattivo e personale. Da Zhor anche prodotti per cosmetici e skincare, con una make up artist sempre presente in negozio.
Un tocco di spiccata femminilità, invece, per la profumeria Tonatto a Roma (tonatto.com). Laura Tonatto è un «naso» celebre nel mondo, che ha creato profumi per grandi marchi, case cosmetiche internazionali e una collezione per la Regina d’Inghilterra. Nel suo store romano Essenzialmente Laura, si trovano 55 fragranze da lei ideate e divise per famiglie olfattive, definite dalla Classification officielle des parfums de l’Osmothèque de Versailles. Ma anche il Sud riserva sorprese. A Palermo c’è il Giardino Olfattivo (giardinolfattivo.com), che propone essenze siciliane (e non solo), una collezione di profumi artistici dell’ultimo ventennio, in una suggestiva cornice immersa nel verde.
Un viaggio a sé è invece Carthusia a Capri (carthusia.it), che propone profumi d’autore capresi. Un gioiello caratteristico con fragranze nate da fiori dell’isola. Carthusia ha messo a frutto le sue centenarie conoscenze per sviluppare una cultura del profumo autoctona e unica al mondo.
Nel corso degli anni ha perfezionato e strutturato sempre di più la comprensione delle essenze per offrire, a chi sceglie i suoi profumi, le emozioni sensoriali più intense. E oggi come allora, tutte le fasi della produzione vengono eseguite a mano, con metodi naturali.
Le migliori fragranze da trovare all’Olfattorio
«Il profumo è per me il tocco finale di stile, che racchiude in ogni molecola il potere dell’identità e la magia della seduzione. Ho creato ogni fragranza nello stesso modo in cui creo un look, evocando fantasia, carattere e sensualità in ogni dettaglio. Poiché la nozione di ambiguità mi attrae e ispira, ho realizzato una collezione di fragranze senza genere per quelli di noi che osano essere desiderati». Con queste parole Carine Roitfeld presenta sette fragranze, legate a sette iconiche città. L’ex direttrice di Paris Vogue evoca così incontri e avventure fondamentali nella sua vita che l’hanno guidata nei luoghi più lontani del mondo.
Rose Poivrée è invece una delle migliori creazioni di Jean-Claude Ellena che ha contribuito alla sua fama e all’ascesa della profumeria di nicchia. Affermato, indomabile, inebriante e carnale, per gli uomini come per le donne. Un’affermazione inequivocabile del know-how e della qualità creativa del marchio. Due rose – damascena e centifolia – contro due tipi di pepe, nero e rosa. Il carattere del confronto, il contrasto degli opposti, il meglio di entrambi i mondi.
«Tra un letto di rose e un sole splendente, le acque del lago sacro mi portano da te. La mia mano accarezza un arcobaleno di sari pendenti. Sento la tua presenza dietro ogni sorriso». Bastano queste parole per descrivere Rose de Pushkar. Un’ode al desiderio e al potere dell’onirico, in cui le materie prime più nobili sono sovradosate per rendere la fragranza ancora più intensa e inebriante. Una rosa magistrale, incandescente e vibrante è accompagnata dall’acqua di rose per omaggiare il lago sacro di Pushkar. L’Oud viene messo in rilievo, così come la spezia più pregiata: lo zafferano. La nota muschiata si anima per trascrivere l’atmosfera magica e irreale del sacro villaggio alle porte del deserto a cui si ispira questo viaggio olfattivo.
Infine, Orphéon di Diptyque ti immerge nell’atmosfera di questo luogo emblematico della Parigi anni Sessanta. Il piacere dei legni patinati, gli effluvi dell’alcol, la scia muschiata e cipriata degli artisti e delle loro muse… È tutto racchiuso in un boisé floreale e luminoso. È la magia di una composizione in cui si mescola il calore della fava tonka, la profondità del cedro, la ricchezza del gelsomino e la vivacità delle bacche di ginepro.
Dr.Harris & Co. (Londra)
La storia di questo olfattorio londinese inizia poco prima del 1790, al numero 11 di St.James’s Street. Il chirurgo Henry Harris e il chimico farmaceutico Daniel Rotely sono i proprietari di questa piccola bottega che si guadagna la sua reputazione vendendo acqua di lavanda, profumi di Colonia classica e fiori inglese.
Per oltre due secoli Dr.Harris & Co serve i nobili di Inghilterra e finalmente nel 1938 riceve il mandato di chimico dalla Regina. Titolo che detiene ancora oggi. La farmacia di James’s Street include ancora gran parte dei mobili originali e vende acque da toeletta, saponi, prodotti da barba, per i capelli e per la cura della pelle, tutti preparati con ingredienti naturali, seguendo il metodo della tradizione e impacchettati a mano.
Tra i prodotti più noti e amati, non possiamo non citare il sapone al vetiver. Lanciata in collaborazione con il fondatore di Hackett Jeremy Hackett in concomitanza con l’apertura di JP Hackett al 14 di Savile Row, questa saponetta è prodotta a tripla macinatura ed è profumata con una miscela fresca ma gustosa di vetiver e limone. I saponi a tripla macinatura vengono prodotti in modo antico, in cui la miscela viene agitata e pressata tre volte prima di essere versata negli stampi. Questo processo si traduce in un sapone più denso e concentrato, il che significa che durerà più a lungo e farà schiuma meglio di altri. Da provare anche il «Talco Windsor» che lenisce la pelle e asciuga l’umidità in eccesso, lasciando un delicato profumo limone.
Officine Universelle Buly (Parigi)
La storia di Officine Universelle Buly inizia nell’Ottocento a Parigi, ma negli anni ha raggiunto persino Tokyo, Seoul e Taipei. «Per parafrasare Victor Hugo, lascia che la chiave del passato apra la porta del futuro. Tutto ciò che è passato, e che passa, e che verrà; questa è la storia di Buly» si legge sul sito ufficiale.
È nel 1803 che Jean-Vincent Bully apre un negozio in rue Saint-Honoré per vendere profumi e cosmetici di sua produzione. Per far fronte alla spietata competizione del tempo – a Parigi c’erano ben 139 profumerie – l’uomo decide di affidarsi alla scienza e la sfrutta per sviluppare formule creative tra cui l’aceto dalle mille virtù.
Già nell’Antichità l’aceto, mescolato con una soluzione di acqua e miele, era ritenuto un rimedio adatto a determinate infezioni o malattie. Nel XVIII secolo, una delle pozioni più famose era un preparato macerato chiamato «Aceto dei quattro ladri» ed era considerato la migliore protezione contro la peste nera. Sono bastate poche spinte per trasformare questo vaccino avant la lettre, in un miracoloso prodotto da toeletta, specialmente in un’epoca in cui l’acqua era disapprovata, ritenuta responsabile della diffusione del contagio. Gli aceti infusi con agrumi, spezie o fiori fiorivano, non solo come lozione detergente ma anche come inalazione stimolante per ravvivare gli spiriti. Nel XIX secolo cambiò l’uso dell’aceto. Ancora un punto fermo dell’armadietto dei medicinali, poteva essere versato nella vasca da bagno – l’acqua era stata riabilitata – e anche l’aceto divenne parte della routine di cura della pelle del viso, come tonico e potenziatore della carnagione.
A quel tempo, la pulizia era un segno di buona salute e un indicatore di rispettabilità sociale, privilegio delle classi medie e alte, mentre il trucco era disapprovato, un artificio tollerato per gli artisti di teatro e meglio lasciato alle donne di facili costumi. Così nasce la «Vinaigre aromatique et antiméphitique» di Jean-Vincent Bully. Con una formula protetta da brevetti nel 1809 e nel 1814, la lozione divenne un ricercato rimedio contro ogni disturbo e la chiave per una bellezza impeccabile. L’aceto di Bully divenne presto un classico tra i prodotti di bellezza, un best seller premiato con una medaglia alle Esposizioni Universali del 1867 e del 1878.
Oggi l’Officine Universelle Buly è guidata da Victoire de Taillac e Ramdane Touhami, entrambi caratterizzati da un rispetto profondamente radicato per le tradizioni, una capacità di innovazione audace, un impegno per la precisione e l’efficienza. Nel 2014, con l’apertura di Officine Universelle Buly, 6 rue Bonaparte nel 6° arrondissement hanno dato nuova vita a Buly e le sue creazioni, facendo conoscere il marchio in tutto il mondo.
Tra le ultime, originalissime, creazioni di Officine Universelle Buly, troviamo gli adesivi profumati per mascherine. Si tratta di patch rinfrescanti progettati per alleggerire l’atmosfera dietro la maschera. Le note vivificanti della menta piperita si combinano con il limone rinfrescante e l’eucalipto per fornire un’esperienza aromatica edificante.