martedì, 4 Febbraio 2025
Villeneuve, ‘il mio Dune 2 è più viscerale ed emotivo’
“La prima parte era più
contemplativa. Era la storia di un ragazzo vittima degli eventi
che ha cercato di sopravvivere insieme alla madre Jessica.
Questa seconda parte è più viscerale, più muscolosa, volevo fare
un film più emotivo e spero che si avverta quest’emozione”. Così
da Londra il regista Denis Villeneuve parla di Dune 2, secondo
capitolo della saga ispirata al celebre romanzo Dune di Frank
Herbert, in sala dal 28 febbraio con la Warner Bros, che inizia
esattamente dalla fine della prima parte. Ovvero con gli
eserciti del barone Vladimir Harkonnen (Stellan Skarsgard) che
hanno ripreso il pianeta desertico di Arrakis, compreso il
controllo della fornitura di quella preziosa merce psicotropa
nota come Spice.
“Siamo passati dalla prima parte direttamente alla
pre-produzione della seconda per portarla al mondo il più
rapidamente possibile – sottolinea ancora Villeneuve -. Rivedere
il tuo ultimo film fa sì che tu veda solo gli errori che hai
fatto, almeno così capita a me. Per la prima volta avevo però
una seconda chance: potevo tornare indietro, rivisitare un mondo
e farlo meglio”.
In questa parte due della saga Paul Atreides (Timothée
Chalamet), erede della Casa Atreides in cerca di pace, e sua
madre Lady Jessica (Rebecca Ferguson) fuggono nel deserto. Qui
Paul incontra Chani (Zendaya), una ragazza che ha visto in
premonizioni, e si unisce ai Fremen che ormai lo vedono sempre
più come un Messia, un predestinato sul sentiero della vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Dice
invece Chalamet a Londra: “Paul è la stessa persona del primo
film, ma evolve. Non è più la figura infantile che abbiamo
conosciuto all’inizio, è un giovane che riceve una chiamata al
ruolo di guida di cui non è necessariamente entusiasta ma che
abbraccia tra molti dubbi”.
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