Vino rosso, l’elisir di lunga vita che fa bene al cuore

Il vino rosso non solo è buono e aiuta la convivialità ma assunto con moderazione è un vero e proprio elisir di lunga vita, viste anche le ultime ricerche che lo indicano come un protettore del sistema nervoso centrale oltre che, come abbiamo da anni saputo, elemento preventivo del sistema cardio circolatorio e gastro enterico.

Ne parliamo con il dottor Stefano Ciatti che da anni promuove e divulga la cultura del bere bene, del bere consapevole e degli effetti che questo “alimento” ha sulla nostra salute.

Stefano Ciatti

Quali sono le ultime ricerche sul vino e quale rivoluzione culturale portano?

Oltre alle già note proprietà preventive dell’uva rossa relativa ai suoi componenti polifenolici, vari gruppi trai i quali i ricercatori della Zhengzhou University in Cina e quelli dell’Università di Exeter nel Regno Unito, hanno condotto studi in cui si dimostra come il resveratrolo, il principe dei polifenoli, svolga un’azione protettiva a livello neurologico e riduca lo stress ossidativo andando a bloccare i radicali liberi, con effetti benefici sulla demenza vascolare, il Parkinson, l’Alzheimer e anche l’ischemia cerebrale.

Oltre al resveratrolo quale altro elemento si può definire un nutraceutico per migliorare la qualità della vita?

Negli ultimi anni sono aumentati gli studi intensivi sulle sirtuine, soprannominate le proteine della longevità per la loro capacità di ridurre l’inevitabile processo di invecchiamento del corpo umano. Sono proteine che vengono stimolate dall’attività fisica e dalla dieta sana ed agiscono positivamente sulle malattie cardiovascolari, sul cancro, sul diabete e sulle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.

Alimentazione e stile di vita sono un vero e proprio elisir di lunga vita?

Sì, una dieta mediterranea in linea con la piramide di Ancel Keys, un’attività motoria moderata ma giornaliera, bere almeno due litri di acqua e un bicchiere di vino rosso a pasto sono i migliori amici per un sano e corretto allungamento della vita. Del resto alcuni anni fa gli stessi francesi, maggiori consumatori di vino rosso, hanno spiegato dal punto di vista scientifico il French paradox ovvero come la minore mortalità cardiovascolare in Francia rispetto al resto d’Europa, nonostante l’elevato consumo di grassi saturi, derivi proprio dal consumo di vino rosso che aumenta il colesterolo HDL detto buono e inibisce il LDL detto colesterolo cattivo con protezione della parete arteriosa, azione antitrombotica e riduzione dell’aggregazione piastrinica. Inoltre vorrei ricordare che il resveratrolo è un potente fito estrogeno e quindi limita il degrado cutaneo in menopausa.

Per concludere?

Bere quotidianamente vini rossi di qualità durante i pasti, come avrete capito, può fare la differenza sulla nostra salute. Ma ricordo ai giovani, come spesso faccio nei miei convegni, che bere deve essere un piacere e non uno sballo che purtroppo porta alle noti morti del “sabato sera”.

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