mercoledì, 23 Aprile 2025
Werewolf by Night: il trailer spiegato a mia nonna
Dal palco del D23 Expo è stato annunciato l’arrivo il 7 ottobre su Disney+ di uno speciale di Halloween dei Marvel Studios, Werewolf by Night. Sul palco, a presentare il teaser in bianco e nero, il regista Michael Giacchino (sì, quel Michael Giacchino), il padrone di casa Kevin Feige e due dei protagonisti, Gael García Bernal e Laura Donnelly. Che Werewolf by Night sarà una commedia horror lo sapete probabilmente già, visto che Feige lo ha definito uno special “fun-scary”. Ma di cosa parla? Da dove salta fuori questo licantropo? Indossate gli occhiali comodi, che è il momento di un’altra piccola gita nella storia dei fumetti Marvel.
LA NOTTE DI LICANTROPUS
Il messicano Gael García Bernal (I diari della motocicletta, La mala educación di Pedro Almodóvar e tanto altro, giù fino a Old di Shyamalan) interpreterà in questo special da 60 minuti il personaggio di Jack Russell, il primo Werewolf by Night dei due personaggi Marvel che hanno portato questo nome. E che in Italia, ai tempi della Corno, diventò Licantropus.
Apparso per la prima volta sul secondo numero dell’antologico Marvel Spotlight, a inizio ’72, l’antieroe licantropo era un’ideadi Roy Thomas e di sua moglie Jeanie. Stan Lee chiese però di cambiare approccio, e la proposta iniziale – la storia raccontata in prima persona di un giovane lupo mannaro, “I, Werewolf” – divenne Werewolf by Night e venne affidata a Gerry Conway e Mike Ploog.
Werewolf by Night è un licantropo reso tale nelle notti di luna piena (e in quelle immediatamente precedenti e successive, e in seguito quando gli andava, in pratica) da una maledizione ereditata dalla sua famiglia. Un famiglia che viene dalla Romania e che un tempo si chiamava Russoff. Un lupo mannaro, quindi, in un periodo in cui a fare a botte con gli altri supertizi Marvel c’erano anche Dracula e il mostro di Frankenstein. Perché? Perché si poteva farlo.
HORROR MANIA
Agli inizi degli anni 70 si erano infatti allentate le regole del Comics Code, l’organismo di autocensura adottato dalle principali case editrici di fumetti USA, incluse ovviamente Marvel e DC, dopo la caccia alle streghe del 1954. Una serie di regole che prevedevano anche il divieto di utilizzare figure tipiche dell’horror come zombie e licantropi. Venuto meno quel limite, quello dell’horror diventa quindi un filone (uno dei tanti, insieme al fantasy e alle arti marziali) su cui la Marvel si butta a pesce nei Settanta, non solo con i suoi albi, ma anche con varie riviste in bianco e nero, che come tali (non erano albi a fumetti tradizionali) non erano soggette al Comics Code e quindi potevano presentare delle storie un po’ più adulte. Tales of the Zombie, Vampire Tales, Monsters Unleashed…
Nel corso degli anni, Werewolf by Night ha avuto tre serie a fumetti (l’ultima dedicata però alla nuova incarnazione del personaggio, Jake Gomez). La prima è durata 43 numeri e – ne abbiamo parlato in passato – ha ospitato nel ’75 il debutto di Moon Knight.
LET IT BLOOD GO
La sinossi dello special parla di una gara mortale tra un gruppo segreto di cacciatori di mostri, per ottenere una potente reliquia. Tra questi ci sarà la padrona di casa, Elsa Bloodstone, interpretata da Laura Donnelly. Elsa Bloodstone è un personaggio molto più recente di Werewolf by Night, apparso per la prima volta in una sua miniserie, Bloodstone, nel 2001. Una cacciatrice di mostri che a tanti ricordava, al debutto, Buffy l’ammazzavampiri. I suoi due autori, Dan Abnett e Andy Lanning (che hanno creato il personaggio con il disegnatore Michael Lopez) hanno però detto di non aver mai visto Buffy e di aver evitato di farlo, per non esserne influenzati…
Figlia di un cacciatore di mostri degli anni 70, Ulysses Bloodstone, Elsa vive nel Bloodstone Manor, ha fatto parte di vari supergruppi (Nextwave, Fearless Defenders, etc.) e fatto comunella sia con il Mostro di Frankenstein che con il Dracula dell’Universo Marvel.
COSA, L’UOMO COSA?
Nel trailer appare per mezzo secondo, ma l’importante è che c’è: sarà della partita anche l’Uomo Cosa (Man-Thing), già protagonista di un terribile film del 2005, Man-Thing – La natura del terrore. Si tratta di un personaggio molto affascinante, in realtà, e dal trailer sembra proprio che un po’ di gente brucerà al suo tocco (che fa effetto solo a chi “conosce la paura”). Le storie di Steve Gerber dedicate al personaggio sono un altro grande classico dell’horror Marvel degli anni 70.
Al di là del caso specifico, interessante il format “Special presentation”, singoli speciali da un’ora: potrebbe essere sfruttato per un mare di altri personaggi e storie Marvel, magari non adatti a reggere un film o non in grado di coprire un’intera miniserie. Torniamo a parlarne presto, visto che l’uscita è dietro l’angolo.
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