What If…?, il gran finale: i nuovi Avengers (più o meno)

La serie animata What If…?, viaggio nelle realtà parallele dell’MCU, è giunta al termine della sua prima stagione su Disney+, con un nono e parecchio esplosivo – in più di un senso – episodio. Una settimana fa ci eravamo detti che riprendere spunti e personaggi visti prima, per la battaglia contro l’Ultron/Visione potenziato dalle Gemme dell’Infinito, era stata una scelta saggia da parte degli autori e gratificante per noi spettatori. Tutto assumeva un respiro più ampio e quella carrellata di mondi alternativi sembrava meno fine a se stessa. Bene, questo season finale rincara la dose, riportando in scena praticamente tutto quanto visto nelle puntate precedenti. Il titolo la dice lunga: “E se… l’Osservatore avesse infranto il suo giuramento?” Beh, cos’altro gli sarebbe rimasto da fare, se non mettere in campo una squadra di super-eroi, per fermare quell’Ultron che lui stesso – con la sua bocca aperta – ha indirettamente scatenato contro il Multiverso?

What If 9

Ed ecco allora che l’Osservatore non solo interferisce, ma si fa una squadra di calcetto pandimensionale in cui arruola Captain Carter, il Killmonger che nel suo episodio ha ammazzato chiunque avesse davanti, il Thor Belushi (Party Thor), T’Challa Starlord, Gamora e pure il Dottor Strange oscuro (Strange Supreme), quello con tutti quei demoni tanto nel cuore quanto sotto il mantello. Al che uno potrebbe giustamente chiedere: ma Killmonger? Ma sei sicuro, ciccio? E lui è sicuro, col suo capoccione, Uatu l’Osservatore: che tutto vede, tranne le riviste di moda, o non andrebbe in giro da secoli con una toga addosso.

La storia ha qualche problemino di ritmo all’inizio: la squadra, questi nuovi Avengers – che l’Osservatore definisce in realtà “Guardiani del Multiverso” – deve fare le presentazioni in fretta, e l’umorismo di quel Dottor Strange è un attimo fuori luogo, ecco, visto come e dove l’avevamo lasciato l’ultima volta. Ma da quando inizia la battaglia, si mollano tutti i freni e lo spettacolo ingrana. Vuoi perché è divertente veder interagire questi personaggi, vuoi perché è una serie animata, e ci si può concedere qui di tutto, senza stare a badare al budget degli effetti speciali. Vuoi un’esplosione a mezza sfera bianca, alla Akira? Ce la metti, che problema c’è?

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Il finale – quello vero e proprio, con bastardatina alla Ai confini della realtà (per i più giovani: alla Black Mirror) e pure il controfinale, che dà già una traccia alla stagione 2 – funziona, regge. Sono riusciti a infilare nel canovaccio di tutto, dai morti viventi della puntata sui Marvel Zombies a un paio di scene epiche mica da ridere, passando per la nostalgia per chi non c’è più. Si è detto nei mesi scorsi che alcuni episodi di What If…? scivolavano via troppo in fretta, non lasciando molto: così tutto ha più senso. Sì, compresa la fiacca puntata su “Killmonger di cui la gente si fida quando non dovrebbe affatto farlo”. Alla fine, in altre parole, questo doppio episodio finale sta a quanto è venuto prima esattamente come gli ultimi due film degli Avengers stavano ai capitoli precedenti dell’MCU: nel senso che chiudono il cerchio e, al contempo, aprono verso quello che verrà dopo.

E allora, visto che siamo in argomento, cos’è che viene dopo? Ai microfoni di Entertainment Weekly, la sceneggiatrice A.C. Bradley ha confermato che “tutti gli episodi della prossima stagione sono stati già scritti”, che verrà conservato “il formato antologico” e che le storie saranno incentrate su nuovi personaggi, attingendo anche alla Fase Quattro: “Ci piacerebbe vedere dei richiami a Eternals, Shang-Chi e Black Widow”…

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Quanto al tono, quando le hanno fatto presente che in questa prima stagione le storie sono state mediamente molto più oscure che nell’MCU tradizionale, Bradley ha svelato che l’episodio con Strange avrebbe dovuto essere in realtà ancora più tetro: “L’Occhio di Agamotto avrebbe dovuto divorare il Dottor Strange. Ma quando abbiamo visto gli storyboard abbiamo deciso di rendere il tutto in modo più fantastico e meno horror: era troppo oscuro. Del resto i fumetti di What If…? erano famosi per i loro finali tragici, ed era una cosa su cui volevamo giocare. E siamo stati liberi di farlo.”

Ma sfondi una porta aperta, A.C. Per il prossimo giro di puntate, meno party, più apocalissi, dai.

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