Wim Wenders visita lo Spazio Antonioni a Ferrara

Il regista Wim Wenders ha fatto
tappa a Ferrara per visitare lo Spazio Antonioni, da poco
inaugurato, che raccoglie parte dei 47mila oggetti che il
regista ferrarese Michelangelo Antonioni ha devoluto alla sua
città natia. Ad accompagnarlo c’erano Enrica Fico, moglie di
Michelangelo Antonioni e tra i promotori insieme a Vittorio
Sgarbi del nuovo spazio museale, la moglie – l’artista e
fotografa Donata Wenders – e l’assessore alla Cultura Marco
Gulinelli. Si tratta di una promessa mantenuta: nel giorno
dell’inaugurazione del nuovo spazio, il 31 maggio, Wenders non
aveva potuto essere presente fisicamente a Ferrara. Si era però
collegato per un saluto in streaming, promettendo che a giugno
l’avrebbe visitato personalmente durante la sua permanenza in
Italia in occasione del festival Cinema Ritrovato di Bologna.
    Il regista e sceneggiatore tedesco, che con Antonioni firmò
il film in gran parte realizzato a Ferrara, ‘Al di là delle
nuvole’ (1995), ha ammirato gli spezzoni in mostra di ‘Gente del
Po’, il documentario realizzato negli anni Quaranta da un
giovanissimo Antonioni agli inizi di carriera, così come il
quadro di Filippo de Pisis ‘Pesci nel paesaggio di Pomposa’
(1928) e quello di Burri, immagini iconiche che arricchiscono il
percorso museale. Ha osservato poi i premi, tra quelli esposti
in mostra – l’Oscar e il Leone d’oro alla carriera, la Palma
d’oro di Cannes per il miglior film ottenuto con ‘Blow Up’ nel
1967 – e si è soffermato sui molti spezzoni di film presenti
nello spazio, da ‘La signora senza camelie’ a ‘Zabriskie point’.
    “Questo è un posto che ispira. Si crea al suo interno una
giusta dimensione per accogliere l’universo di Antonioni. È
favoloso”, ha detto Wenders, che è anche membro del comitato
d’onore del museo ferrarese, al termine della sua presenza in
mostra. “Si tratta della visita più sentita dopo la giornata
dell’inaugurazione – racconta Enrica Fico Antonioni – Wim è la
persona più vicina a Michelangelo e quindi anche a Ferrara.
    Wenders è un amico preziosissimo e un grande uomo, spero potrà
collaborare con noi presto per rendere questo luogo vivo: questa
deve essere la casa di Antonioni, vissuta dagli artisti e da chi
da lui si lascia ispirare”.
   

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