YouTube compie 20 anni

Giocare d’anticipo è stato il tratto distintivo di YouTube, la piattaforma che ha scandito l’innovazione digitale sdoganando i video fai da te, lo spazio virtuale su cui è nata la creator economy, basata sul rapporto diretto tra autore e spettatore. Un aspetto oggi dominante ma di significativa rottura il 14 febbraio 2005, quando dall’idea di tre amici — Steve Chen, Chad Hurley e Jawed Karim, tre dipendenti PayPal che in principio volevano creare una piattaforma di dating caratterizzata da brevi clip di presentazione degli utenti — nacque un servizio per caricare e condividere video. Quelli realizzati nella propria camera o allo zoo, teatro della prima clip pubblicata su YouTube, 19 secondi in cui Karim parla durante una visita al giardino degli animali di San Diego, che hanno aperto la strada al video-hosting, abbattendo le barriere spazio-temporali. Il successo immediato su scala globale convinse nel 2006 Google a investire 1,65 miliardi di dollari in azioni per acquisire il servizio.

La prima clip pubblicata su YouTube

Unico nel suo genere, YouTube ha sintetizzato nel tempo diverse anime, custodendo video sgranati dell’era pre-digitale, fino a emergere come spazio prediletto di chi grazie al Tubo ha iniziato a guadagnare. Perché se da una parte la piattaforma è diventata un archivio storico in cui ripescare perle del passato e contenuti non più rintracciabili altrove, YouTube è anche il punto di partenza di una generazione che a calciatore, astronauta e cantante preferisce un futuro da youtuber, sinonimo di divertimento, successo e introiti (la percentuale di chi riesce nell’intento è bassa, ma tutti hanno accesso agli strumenti per iniziare il percorso). Sensibile ai cambiamenti nella fruizione di contenuti e notizie generati dal successivo arrivo dei social media, un esempio è Shorts con i suoi brevi video in verticale lanciati nel 2020, YouTube ha cambiato pelle restando se stessa, riuscendo a mantenere la leadership come piattaforma per la fruizione di video nell’era di Instagram, TikTok, Spotify (che non casualmente si sta focalizzando sui video podcast) e Netflix.

Un elenco non casuale, perché il televisore oggi è il principale dispositivo su cui le persone guardano i video di YouTube. Negli Stati Uniti è avvenuto lo storico sorpasso delle Smart Tv ai danni degli smartphone, ma anche da noi capita di trovare figli o nipoti davanti allo schermo mentre selezionano e guardano clip. “YouTube è la nuova televisione, con cortometraggi, podcast e trasmissioni in diretta che affiancano sport, talk show, cartoni animati, documentari e sitcom”, ha scritto Neal Mohan, amministratore delegato della compagnia, nella lettera che celebra i 20 anni del Tubo. “Più che una piattaforma, YouTube è l’epicentro della produzione culturale e noi ci impegniamo a promuovere una comunità in cui tutti abbiano voce”.

In un’era in cui le fonti di informazione e intrattenimento sono moltiplicate, ampliando formati e rinnovando modalità di fruizione, YouTube ha saputo mantenere la barra dritta e restare l’app mobile cui gli utenti dedicano più tempo. La prima scelta per ascoltare musica (2 miliardi contro 650 milioni di Spotify), la più gettonata in tv nonostante Netflix, Prime Video e Disney, la piattaforma più ricca di utenti attivi dopo Facebook. Un primato sintetizzato dai numeri, perché la piattaforma cattura, in media, l’attenzione delle persone per 36 minuti al giorno (dati eMarketer). Da qualsiasi lato si guardi la medaglia, insomma, dopo 20 anni YouTube è ancora in grande spolvero e si prepara al futuro puntando sull’intelligenza artificiale per agevolare il lavoro dei creator, con software in grado di facilitare la produzione video, tra idee, generazione di sfondi e sottotitoli automatici utili per velocizzare la realizzazione e ampliare il target di spettatori, così da aumentare le visualizzazioni e i ricavi.

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